Raccoglie la legna per il camino, viene morsa da un ragno violino: ragazza rischia lo choc anafilattico

Un esemplare di ragno violino
ANCONA - In un primo momento non ha dato peso al dolore avvertito alla mano. Sembrava una banale puntura d’insetto. Mai avrebbe immaginato di svegliarsi il giorno dopo con...

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ANCONA - In un primo momento non ha dato peso al dolore avvertito alla mano. Sembrava una banale puntura d’insetto. Mai avrebbe immaginato di svegliarsi il giorno dopo con un dito gonfio. Si è spaventata quando ha cominciato a vomitare e a più riprese ha avvertito una sensazione di svenimento, sintomi tipici di uno choc anafilattico. Solo allora ha realizzato che l’infezione in corso era dovuta probabilmente al morso di un ragno violino, per il quale è stata costretta a rivolgersi al Pronto soccorso di Torrette. 

 
Le cure ricevute hanno dato subito effetto. Ma che spavento per la ragazza di 25 anconetana anni che ieri mattina è dovuta correre all’ospedale per contrastare i sintomi scatenati, secondo una prima ricostruzione, dalla puntura di un ragno violino, così chiamato per una caratteristica macchia sul corpo che richiama appunto lo strumento musicale. Un insetto di modeste dimensioni e dall’aspetto apparentemente innocuo che, però, può rivelarsi estremamente pericoloso. Il Loxosceles rufescens è infatti tra i ragni più velenosi presenti in Italia. Non sopporta le temperature invernali, per questo può rintanarsi in casa, nei solai, dietro ai mobili, nei battiscopa, ma trova riparo anche in anfratti esterni. La ragazza è stata punta lunedì sera.


Era uscita per raccogliere della legna da ardere nel camino. Subito ha avvertito un forte prurito dovuto alla puntura di un insetto, ma lì per lì non ci ha fatto caso. Inizialmente, infatti, il morso è asintomatico. Nelle ore successive, tuttavia, ha notato una lesione sulla pelle, accompagnata da bruciore e formicolii sempre più frequenti. Ma il vero campanello d’allarme è scattato quando al dolore si sono associati conati di vomito, nausea e una sempre più marcata tendenza ad assopirsi. Sintomi da non sottovalutare che ieri hanno convinto la giovane a rivolgersi al Pronto soccorso di Torrette. Il trattamento ricevuto fortunatamente ha dato gli effetti sperati e ha stoppato sul nascere l’infezione dovuta al veleno dell’animale che avrebbe potuto comportare conseguenze più gravi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico