Ancona, ragazza presa a calci ubriaco scatena il caos sul bus

La fermata dei bus alla stazione
ANCONA - È scesa a terra per far salire a bordo quell’uomo che sbraitava e batteva i pugni contro le porte dell’autobus, strapieno di gente. Ed è stata...

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ANCONA - È scesa a terra per far salire a bordo quell’uomo che sbraitava e batteva i pugni contro le porte dell’autobus, strapieno di gente. Ed è stata presa a calci. Percossa e pure beffata perché a un certo punto le porte del bus si sono chiuse e lei è rimata a piedi perché i passeggeri viaggiavano stipati come sardine e non c’era spazio neppure per uno spillo. A questa scena choc ha assistito Sabina, segretaria di uno studio medico anconetano, che ieri mattina si trovava a bordo della linea B della Conerobus. «Voglio raccontare quello che accade dall’inizio delle scuole sugli autobus nelle ore di punta», scrive su Facebook. In questo caso, sul mezzo pubblico che, già stracarico, era partito da piazza Roma per approdare alle 13,15 alla fermata della stazione ferroviaria. «Qui l’autista ha aperto brevemente le porte, poi siccome le persone non riuscivano a salire, le ha richiuse - spiega Sabina -. Il bus era pieno oltre il massimo consentito, era difficile entrarci già alla fermata di piazza Roma. A un certo punto un uomo, in evidente stato di alterazione, non so se fosse ubriaco, ha iniziato a dare ferocemente dei pugni sulla porta anteriore, urlando insulti e parolacce all’autista e prendendosela con le persone che non si spostavano per fargli spazio. Quando la porta si è aperta, quella ragazza se l’è trovato in faccia: è scesa per cercare di farlo salire a bordo e lui per tutta risposta le ha dato un calcio nel sedere. Lei, visibilmente scossa, è rimasta a terra, ho visto che qualcuno le si è stretta intorno per consolarla. Quel tipo, invece, è sceso alla fermata successiva. È stata una brutta scena di degrado e violenza, ma vorrei sottolineare che quotidianamente siamo sottoposti a questo profondo disagio: basterebbe che Conerobus all’uscita dalle scuole facesse circolare mezzi più ampi o aggiungere una corsa almeno fino a Collemarino».
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Corriere Adriatico