Dita nel naso e schiaffi alla moglie, viene fermato con il braccialetto ad Ancona

Inferno in casa, il 67enne indagato per maltrattamenti. Non potrà più avvicinarsi alla donna

Dita nel naso e schiaffi alla moglie, viene fermato con il braccialetto
ANCONA I litigi, gli insulti ma anche le botte e le umiliazioni. Un contesto familiare da incubo quello che poco più di un mese fa ha raccontato agli agenti della Squadra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA I litigi, gli insulti ma anche le botte e le umiliazioni. Un contesto familiare da incubo quello che poco più di un mese fa ha raccontato agli agenti della Squadra Mobile una donna che ha puntato il dito contro il proprio marito. Ha chiesto aiuto perché a casa il clima era diventato ormai insopportabile. La denuncia per maltrattamenti in famiglia ha innescato le indagini degli agenti e nel giro di pochissimo è arrivato il provvedimento del gip Carlo Cimini: all’uomo, un 67enne anconetano è stato applicato il braccialetto elettronico. Dovrà tenersi ad almeno 500 metri di distanza dalla moglie.

 

La ricostruzione

Stando a quanto ricostruito dalla procura, per mesi la donna avrebbe subito soprusi e minacce dal marito, soprattutto tra le mura domestiche. Almeno questo è quanto raccontato dalla vittima, quando si è rivolta agli agenti diretti dal vice questore Carlo Pinto. La donna, coetanea del marito, ha parlato di un clima infernale, spesso innescato da litigi partiti da futili motivi. Ci sarebbero stati insulti, ingiurie e anche aggressioni fisiche. In un’occasione, stando a quanto rilevato nel corso dell’indagine, sarebbe stata presa a schiaffi; in un’altra buttata contro un mobile della cucina. In un altro momento, il 67enne se la sarebbe presa con la donna, infilandole con violenza le dita nel naso. Sempre secondo la versione accusatoria, l’uomo avrebbe accusato la coniuge di tradirlo.

Lei, probabilmente per paura o vergogna, non si è mai recata al pronto soccorso per farsi refertare le lesioni subite. Si è però armata di coraggio ed è andata a denunciare in questura, aprendosi con i poliziotti e mettendo nero su bianco quelle condotte che la procura ha appellato come maltrattamenti in famiglia. Nel giro di poche settimane, gli agenti della Mobili hanno portato avanti le indagini e i dovuti accertamenti, chiedendo poi al gip l’applicazione della misura cautelare. Che è arrivata nei giorni scorsi, con il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alla moglie. La distanza da mantenere: almeno 500 metri.

L’emergenza

Le parole del questore sulla violenza di genere: «L'attività repressiva, pur coronata da efficaci risultati, non risulta sufficiente ad arginare un fenomeno ormai strutturale come la violenza di genere, che richiede un deciso cambiamento culturale che coinvolga tutti gli attori istituzionali e non per condividere adeguate azioni di contrasto. Una cultura che sia più forte dell'indifferenza, dell'insofferenza, dell'intolleranza, dell'ignoranza dettata dai pregiudizi. Una cultura che possa restituire a ciascuna donna il diritto ad essere pienamente libera, pienamente se stessa».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico