«Perdita di gasolio in garage, la casa è invivibile»: carabiniere beffato, il segretario regionale Cna a processo per truffa

Il carabiniere ha denunciato per truffa il segretario di Cna Marche
ANCONA - Avrebbero venduto per 170mila euro a un carabiniere un appartamento viziato dalla presenza di infiltrazioni di idrocarburi nel seminterrato, così maleodoranti da...

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ANCONA - Avrebbero venduto per 170mila euro a un carabiniere un appartamento viziato dalla presenza di infiltrazioni di idrocarburi nel seminterrato, così maleodoranti da rendere l’ambiente invivibile. Per questo sono finiti a processo Otello Gregorini, segretario regionale di Cna e la moglie, residenti a Senigallia, il primo per aver portato avanti la trattativa, la seconda perché ex proprietaria dell’immobile sito a Marotta. 

 
Ieri si è aperto nel Tribunale di Pesaro il procedimento penale per truffa aggravata in concorso a carico della coppia, difesa dall’avv. Corrado Canafoglia, dopo la denuncia del carabiniere 50enne - assistito dagli avv. Angelo Franceschetti e Laura Lanari - che si è anche costituito parte civile e chiede sia la risoluzione del contratto di compravendita stipulato nel febbraio 2019, sia un risarcimento danni da oltre 200mila euro.

Secondo il pm, infatti, Gregorini e la moglie avrebbero indotto in errore l’acquirente, vendendogli l’abitazione per 170mila euro, ma celando - anche tramite la ritinteggiatura degli ambienti, prima di mostrargli la casa - che il seminterrato era interessato da pregresse infiltrazioni di idrocarburi che avrebbero macchiato le pareti, rendendo invivibile l’ambiente a causa delle esalazioni. Il danno arrecato alla vittima, secondo l’accusa, è pari al prezzo pattuito (il carabiniere sostiene che non avrebbe mai acquistato l’immobile, se avesse saputo del problema) o almeno a 100mila euro, cifra necessaria per l’eliminazione delle infiltrazioni e la riduzione in pristino.

Per l’accusa, i coniugi erano a conoscenza della perdita - dovuta a una vecchia cisterna condominiale di gasolio - ma l’avrebbero sottaciuta, nonostante in passato avessero citato in giudizio l’ex proprietario, alla luce della perizia di un Ctu del 2014 che fissava il valore dell’immobile pari a zero proprio a causa dello sversamento. Ma per la difesa, nel 2013 Gregorini eseguì correttamente, a proprie spese, i lavori di bonifica per la perdita che interesserebbe solo una porzione del garage, senza intaccare la casa, dove lui e la famiglia hanno abitato fino al 2019. Il problema sarebbe riemerso - sostiene sempre la difesa, che respinge ogni addebito - solo quando l’acquirente ha effettuato una ristrutturazione nel seminterrato. 

 

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Corriere Adriatico