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ANCONA - Nel pc teneva oltre 2.500 file con minori in pose sessualmente esplicite. È stato arrestato giovedì pomeriggio dalla Polizia Postale un 50enne residente a Senigallia. La procura ha contestato all’uomo, attualmente disoccupato, il reato di detenzione di materiale pedopornografico, aggravato dall’ingente quantità dei file posseduti e trovati essenzialmente nel personal computer.
Ieri mattina, è stato condannato dal giudice Pietro Merletti a scontare un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa. Si procedeva con il rito abbreviato. Dovrà pagare anche 2mila euro di multa. Era difeso dall’avvocato Mauro Diamantini. Sotto sequestro sono finiti il pc e il cellulare del 50enne. La perquisizione a casa dell’uomo è avvenuta su delega della procura di Napoli. Dalla Campania è infatti partita una maxi inchiesta legata all’adescamento di minori operato sul web e che interessa gran parte del territorio nazionale.
La perquisizione
L’indagine ha sfiorato anche il 50enne senigalliese, motivo per cui giovedì pomeriggio la Polizia Postale delle Marche ha bussato a casa dell’uomo, con l’obiettivo di sequestrare i dispositivi informatici. Nell’immediatezza non sarebbero stati trovati indizi volti a supportare l’ipotesi accusatoria della procura napoletana, ma sono comunque emersi degli illeciti. I poliziotti della Postale, infatti, hanno fin da subito messo le mani sul pc del 50enne, analizzandolo nei minimi dettagli. Gran parte delle foto ritraenti minori in atteggiamenti intimi era addirittura sul desktop del pc. I file non erano nascosti tra le mille cartelle di un personal computer. Si sarebbe trattato di oltre 2.500 foto pedopornografiche, scaricate da siti illeciti e raggiungibili attraverso il dark web, la parte più remota della rete caratterizzata dall’invisibilità delle connessioni. L’arresto nei confronti del senigalliese è scattato in flagranza e ieri mattina è stato condotto in tribunale per la direttissima dopo una notte passata ai domiciliari. Il giudice ha convalidato l’arresto e poi si è proceduto con il giudizio per rito abbreviato. Stando a quanto emerso, il 50enne non avrebbe nascosto il possesso dei file. Avrebbe subito detto alla Polizia Postale, appena arrivata nella sua abitazione per operare i sequestri dei dispositivi, che nel pc gli agenti avrebbero trovato le foto illecite, dato che non le aveva neanche nascoste.
La sentenza
«Ho fatto una stupidaggine» ha detto ieri il senigalliese al giudice.
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Corriere Adriatico