«Paga o ti ammazzo»: 35enne patteggia due anni e mezzo per le estorsioni alla madre per la droga

«Paga o ti ammazzo»: 35enne patteggia due anni e mezzo per le estorsioni alla madre per la droga
ANCONA - Due anni e mezzo di reclusione. È questo il tenore del patteggiamento varato ieri in udienza dal gup Paola Moscaroli per un 35enne jesino accusato di estorsione e...

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ANCONA - Due anni e mezzo di reclusione. È questo il tenore del patteggiamento varato ieri in udienza dal gup Paola Moscaroli per un 35enne jesino accusato di estorsione e violenza privata. L’imputato era stato arrestato lo scorso maggio dai carabinieri dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice. Attualmente, l’uomo (difeso dall’avvocato Germana Riso) si trova ai domiciliari, a Torino. 

 


Proprio nel capoluogo piemontese era stato rintracciato e ammanettato. A far partire le indagini era stata la madre dello jesino, una 57enne. Esasperata dalle continue minacce e richieste di denaro del figlio, non aveva potuto far altro che rivolgersi ai carabinieri. In sede di denuncia, aveva raccontato alle forze dell’ordine di essere stata tartassata dal figlio tra aprile e maggio del 2021, un arco di tempo in cui sarebbe stata costretta a sborsare 2mila euro. La procura ha contestato all’imputato, tossicodipendente, quattro episodi estorsivi. In un’occasione, per esempio, il 35enne si sarebbe recato nella casa familiare per ottenere 400 euro. Non prima di aver afferrato per il collo la donna e averla minacciata di ucciderla se quei soldi non fossero stati elargiti. Altre minacce sarebbero state veicolate per via telefonica: «Te la faccio pagare se non mi dai i soldi», «Vengo a Jesi e ti ammazzo se non mi versi 200 euro» sarebbe stato il tenore delle intimidazioni professate dall’imputato, disoccupato e gravato dalla recidiva. Alcune transazioni di denaro sono state eseguite con il money transfer. Dopo aver pagato 2mila euro, esasperata da ulteriori richieste, la madre del 35enne aveva sporto denuncia ai carabinieri. 


Saputo dell’azione, l’imputato aveva minacciato di morte la madre per costringerla a ritirare la denuncia (ecco la violenza privata). Dopo giorni di ricerche, il 35enne era stato individuato a Torino e arrestato. L’obiettivo, ora, è che l’uomo possa essere trasferito in una comunità terapeutica per essere seguito da specialisti affinché si lasci alle spalle definitivamente il mondo della tossicodipendenza.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico