Presunti illeciti: camping di Portonovo adesso prende il via il processo bis

Presunti illeciti: camping di Portonovo adesso prende il via il processo bis
ANCONA - Presunti illeciti per la realizzazione del camping “Il Conero” di Portonovo: al via il processo bis. Dopo la prima tranche che aveva preso in esame possibili...

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ANCONA - Presunti illeciti per la realizzazione del camping “Il Conero” di Portonovo: al via il processo bis. Dopo la prima tranche che aveva preso in esame possibili abusi edilizi e reati ambientali attribuiti a sette imputati, tutti assolti o dichiarati prescritti tra il giudizio di primo grado e l’appello, ieri in tribunale è iniziata la seconda parte del procedimento legato al campeggio per cui il pm Paolo Gubinelli ha contestato il rato di lottizzazione abusiva dell’area, finita sotto sequestro nel 2010 nell’ambito dell’indagine avviata dalla procura. 


Il reato in questione era già stato contestato all’epoca del primo processo ma, durante la sentenza (novembre 2014), il giudice non ne aveva fatto menzione, costringendo il pm a riformulare di nuovo il campo d’imputazione e dando vita a un ulteriore procedimento. Proprio per questo, gli imputati sono gli stessi che erano già finiti alla sbarra per poi essere scagionati. Si tratta del dirigente del Comune di Ancona Giacomo Circelli, il tecnico comunale Marco Sturari, i costruttori Marco Battaglini e Gilberto Trabocchi, il geologo Marco Chielli responsabile per la sicurezza e il direttore dei lavori, Maurizio Talevi. 

C’è anche Orlando Natalucci, all’epoca dei fatti presidente della cooperativa che gestiva il camping, ormai chiuso da otto anni e sul cui destino si anche espresso recentemente il Tar con una sentenza parzialmente positiva che ha aperto alcuni spiragli per una possibile inaugurazione già per quest’estate. Ieri, il giudice Alberto Pallucchini ha rinviato l’udienza al 26 aprile. In quell’occasione, si dovrebbe decidere se iniziare il dibattimento daccapo oppure valutare i termini per determinare la prescrizione dei reati contestati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico