La baia di Portonovo invasa dalle barche. Silvetti: «Campo boe gratis». Simonella: «Ora giro di vite»

La baia di Portonovo invasa dalle barche. Silvetti: «Campo boe gratis». Simonella: «Ora giro di vite»
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ANCONA Non siamo nemmeno a giugno, ma già sui social divampa la polemica. «Stamattina è passato un natante a tutta velocità a cento metri dalla spiaggia: quando vedete una scena come questa, chiamate la Capitaneria», è l’appello di un’anconetana che ieri prendeva il sole a Portonovo. L’acqua ancora non ha una temperatura invitante, ma presto tornerà d’attualità il tema del sovraffollamento di barche nella baia e, di conseguenza, della difficile convivenza tra diportisti e bagnanti. Un problema che ruota attorno al concetto di sicurezza in mare. 

 


Le proposte 

Numero chiuso? Boe d’attracco per contingentare il flusso delle imbarcazioni? Più controlli? I due candidati a sindaco, che tra poche ore si confronteranno al ballottaggio, camminano come equilibristi su un filo sottile, consapevoli che il dibattito è trasversale e ogni scelta rischia di favorire qualcuno e scontentare qualcun altro. Sul concetto di rafforzare l’attività di monitoraggio dello specchio d’acqua davanti alla baia, sono tutti d’accordo. «La sicurezza dei bagnanti si garantisce con il rispetto del divieto di utilizzo dei motori entro i 300 metri dalla riva - dice Silvetti -. Servono più controlli della Capitaneria e stangate contro i trasgressori». Simonella incalza: «Rafforzare il sistema dei controlli: il Comune può, in convenzione con le Capitanerie, trovare delle formule. Esistono anche in altre zone, sia che si tratti di zone protette oppure no. Il Comune può dare alla Capitaneria risorse per l’acquisto dei mezzi o per ingaggiare personale necessario a fare i controlli». La candidata del centrosinistra punta anche sulla prevenzione: «Segnalare, come lo scorso anno, le distanze in mare attraverso delle boe per preservare la sicurezza dei natanti». E si spinge oltre: «Si può iniziare a riflettere sul numero contingentato degli ormeggi, che non sarebbe assolutamente a pagamento: è un percorso che va costruito con la nostra marineria, con Marina Dorica, con cui fare opportune riflessioni su costi e benefici, anche di tipo ambientale, e confrontandoci con i cittadini». Timida apertura al numero chiuso. Concetto su cui Silvetti si dice «contrario, perché sono per l’esaurimento dei posti, ma siccome la pressione antropica a terra e in mare è un problema serio, come anche l’incolumità pubblica, sono favorevole a limitare il numero massimo di barche nei pressi del Trave, dove è necessario provvedere a un campo boe gratuito che impedisce il danneggiamento della biodiversità sui fondali». 

La fauna

Il presidente del Parco del Conero ricorda che «l’Europa ci chiede di proteggere almeno il 30% di terre e mari entro il 2030: anche le Marche dovranno fare la loro parte, magari passando attraverso una graduale regolamentazione, condivisa con tutti i soggetti interessati». E allora, sì ai gavitelli? «Saranno i tecnici a dire se i basamenti in cemento sono impattanti per la fauna marina - replica Silvetti -, ma in ogni caso la fruibilità della baia dev’essere garantita e la nostra marineria non deve soffrirne». 

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Corriere Adriatico