Si presenta in Questura per chiedere asilo, ma scoprono che ha 4 alias ed è ricercato per rapina: somalo arrestato

Si presenta in Questura per chiedere asilo, ma scoprono che ha 4 alias ed è sotto processo per rapina: somalo arrestato
ANCONA - Si presenta in Questura per chiedere asilo, ma scoprono che ha 4 alias ed è sotto processo per rapina: somalo arrestato. È accaduto eri pomeriggio,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Si presenta in Questura per chiedere asilo, ma scoprono che ha 4 alias ed è sotto processo per rapina: somalo arrestato. È accaduto eri pomeriggio, quando un cittadino somalo del 1985 si è presentato presso la Questura di Ancona, in quanto richiedente asilo.

I poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, con i colleghi della Divisione Anticrimine, nell’effettuare i controlli sul soggetto, incrociandoli con le banche dati nazionali, si sono accorti che aveva già quattro diversi alias. Nell’analizzare in particolare uno dei nomi utilizzati dal cittadino extracomunitario, hanno riscontrato che era ricercato dall’Ufficio del Gip di Como in quanto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria, in qualità di imputato, in un processo per rapina, con aggressione, avvenuta nell’anno 2020 in quella provincia lombarda.

Lo straniero, irregolare sul territorio nazionale, si era reso irreperibile e contumace al processo che lo riguarda. I poliziotti della Divisione Anticrimine lo hanno quindi compiutamente identificato sottoponendolo alla misura giudiziaria presso la locale Questura, e notificandogli anche tutti gli atti di interesse con l’ausilio di un mediatore culturale.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico