Maltrattamenti in famiglia: sette anni di lesioni e insulti all'ex compagna

Maltrattamenti in famiglia: sette anni di lesioni e insulti all'ex compagna
ANCONA - Lesioni e insulti all’ex compagna: impiegato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia. Si aprirà il prossimo 20 settembre il processo che...

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ANCONA - Lesioni e insulti all’ex compagna: impiegato rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia. Si aprirà il prossimo 20 settembre il processo che porterà davanti al giudice monocratico un impiegato di 40anni residente ad Ancona. Secondo le accuse, l’uomo per sette anni avrebbe vessato la propria compagna, madre dei suoi due figli. Ieri mattina, si è tenuta l’udienza preliminare dove il gup Francesca Zagoreo ha accolto la richiesta del pm di far sedere il 40enne sul banco degli imputati.


La presunta vittima, coetanea dell’uomo e libera professionista, non si è ancora costituita parte civile. Probabile decida di farlo con l’inizio del processo. Per la procura, i maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2009, quando ancora i due vivevano sotto lo stesso tetto, in un appartamento della prima periferia della città. I fatti contestati sono terminati nel 2016, con la fine della loro love story. In quest’arco di tempo, sono pochi gli episodi finiti sotto la lente degli inquirenti. In un’occasione, lui avrebbe strattonato la compagna, prendendola per un braccio al culmine di un litigio iniziato per futili motivi. In un’altra, la miccia si sarebbe accesa dopo un’assenza da casa prolungata da parte dell’uomo.

Lei sarebbe stata lasciata da sola tutta la notte, abbandonata senza una spiegazione. E poi, ci sarebbero insulti e appellativi non proprio cortesi diretti alla donna. La denuncia nei confronti dell’impiegato è stata fatta partire un anno fa. Per quanto riguarda le lesioni, la donna non avrebbe mai fatto ricorso alle cure del pronto soccorso. Certificati medici, quindi, non esisterebbero. E agli atti non risultano interventi operati dalle forze dell’ordine durante le litigate tra i due ex. In più, non ci sarebbero testimoni, ma solo la voce della professionista a provare i soprusi subiti. Andrea Dotti, avvocato della difesa, cercherà di smontare tutte le contestazioni in udienza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico