La Pinacoteca dorica riapre con il Giuramento degli anconetani

La Pinacoteca dorica riapre con il Giuramento degli anconetani
ANCONA - Ci son volute le mani di un Ciriachino d’oro, Carlo Giantomassi, anconetano tra i più grandi restauratori italiani, per riporlo a dovere. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Ci son volute le mani di un Ciriachino d’oro, Carlo Giantomassi, anconetano tra i più grandi restauratori italiani, per riporlo a dovere.






Giantomassi da due anni, senza alcun compenso, collabora con il Comune alla riapertura della Pinacoteca, attesa entro luglio, ed è lui a seguire direttamente le operazioni del trasferimento del Giuramento degli anconetani da Palazzo del Popolo a Palazzo Bosdari. Agli architetti Massimo Di Matteo e Mauro Tarsetti, invece, il compito di curare l’allestimento della sala ad hoc dove l’opera del Podesti troverà nuova casa.



Ieri i saluti nella vecchia sala del consiglio comunale, presente l’assessore alla Cultura Paolo Marasca. “Giantomassi ha restaurato quasi tutti i Caravaggio ed anche il nostro Tiziano - sottolinea l’assessore -. Con la moglie Donatella Zari sono autorità assolute e hanno accettato di affiancarci da quando, a inizio mandato, abbiamo preso in mano i lavori per la riapertura della Pinacoteca. Naturale collocazione del Giuramento degli anconetani, opera fortemente simbolica. La Pinacoteca è strettamente legata a una donazione del Podesti e peraltro questa non è più la sala del consiglio comunale”.



Ne ha girate il quadro di collocazioni. Era all’allora convento di San Francesco durante la guerra, perché lì si trovava la Pinacoteca: nel retro della tela, ora che il quadro è stato ritirato giù, si vedono le toppe sistemate per riparare i danni delle schegge dei bombardamenti. Poi passò a Palazzo degli Anziani e da qui in Comune, prima nella sala giunta - dove era visibile anche da chi transitava in piazza XXIV Maggio - e quindi nella sala del consiglio comunale. Ora il ritorno in Pinacoteca, dove è stato realizzato uno speciale allestimento, dalle pareti ai pavimenti, proprio per accogliere il dipinto nel migliore dei modi e con il maggior effetto possibile. “Il quadro verrà sistemato in questi giorni nella nuova sede - spiega Marasca -. L’amministrazione lavora per riaprire la Pinacoteca entro luglio, in collaborazione con la Soprintendenza che deve autorizzare lo spostamento delle opere”. Sarà una riapertura parziale, ma molto più ampia di quella prevista inizialmente, mancando ancora lavori sostanziali per un ripristino totale del civico museo.



L’ingresso intanto sarà da vicolo Foschi. “Apriremo il seminterrato, il primo e il secondo piano della nuova ala, mentre al terzo e quarto piano proseguiranno i lavori. Verranno aperte più sala del vecchio palazzo, dove continuano i lavori nel cortile”. Il seminterrato ospiterà già alcune opere e consentirà di vedere l’antica cisterna. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico