Ancona, picchia la compagna con una stampella. Lei finisce in ospedale, lui a Montacuto

Ancona, picchia la compagna con una stampella. Lei finisce in ospedale, lui a Montacuto
ANCONA Picchia la compagna con una stampella, ma lei riesce a chiedere aiuto: compone il 112 e poi lascia il cellulare da parte, facendo sentire all’operatore le violenze...

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ANCONA Picchia la compagna con una stampella, ma lei riesce a chiedere aiuto: compone il 112 e poi lascia il cellulare da parte, facendo sentire all’operatore le violenze subite. È finito in arresto con l’accusa di maltrattamenti in famiglia un 40enne residente alle Grazie. L’uomo è stato ammanettato martedì mattina dalle Volanti della polizia, arrivati a casa dopo l’allarme lanciato dalla donna con l’escamotage del cellulare. Lei è finita al pronto soccorso con una prognosi di 25 giorni per le varie percosse subite. Lui, al termine della direttissima che si è tenuta ieri in tribunale, è stato portato nel carcere di Montacuto

 


I fatti

Tutti e due sono stati ascoltati dal giudice Merletti ieri mattina. La lite sarebbe scoppiata tra le mura domestiche per gelosie reciproche. A un certo punto, però, la discussione è degenerata e lui si sarebbe impossessato della stampella che la donna sta utilizzando in questo periodo come aiuto nella deambulazione. E con la stampella, stando alla versione accusatoria, sarebbero partiti i colpi in varie parti del corpo. La vittima si è difesa come ha potuto, ma poi si è decisa a chiedere aiuto. Lo ha fatto escogitando un espediente. 


La donna ha lanciato una serie di chiamate al 112. Non parlava, non chiedeva aiuto. Ma l’operatore ha potuto sentire in maniera distinta il rumore delle urla e dei pianti, riconducibili a un’aggressione domestica. Il telefono è stato localizzato e le Volanti sono corse a casa della coppia di conviventi, che ha due figli. I poliziotti, giunti all’indirizzo dell’intestataria del telefono, hanno udito fin dal pianerottolo le urla provenienti dall’appartamento della donna. Come da protocollo operativo l’equipaggio delle Volanti ha messo innanzitutto in sicurezza la donna, che è stata accompagnata all’ospedale di Torrette per le cure del caso. È stata dimessa con 25 giorni di prognosi per le percosse ricevute. Parlando con gli agenti, la vittima ha fatto emergere un quadro di maltrattamenti pregressi, dovuti soprattutto alla gelosia provata dal suo compagno. Una tesi che lei ha riproposto ieri in udienza, chiamata dal giudice a dare conto di quanto accaduto tra le mura domestiche. Il difensore, l’avvocato Andrea Nocchi, ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato. Come misura cautelare, il giudice ha deciso per il carcere. Dunque, dopo le formalità di rito, il 40enne è stato portato a Montacuto. Il questore di Ancona «invita le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e la vergogna e ribadisce alle vittime di denunciare sempre». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico