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ANCONA - Che fine farà piazza Pertini? Bella domanda. Non ha un presente, figuriamoci un futuro. Forse è dal passato che bisogna prendere spunto. Nata come luogo per ospitare eventi e mercatini, dovrebbe essere quella la strada da percorrere. Almeno così la pensano gli operatori della zona, stanchi di sentir parlare dal 2003 di una riqualificazione che non si è mai concretizzata.
L’ultimo stop è notizia recente: slitta dal 2022 al 2023 il restyling della piazza, un progetto da 1,2 milioni che prevede il lifting della spianata sopra il parcheggio Stamira e una copertura con tanto di giardino d’inverno. Mancano le risorse e pure un piano preciso. Appuntamento al 2023, dunque. Ma nel frattempo, che si fa? Si lascerà la piazza all’abbandono, popolata da skater e vandali che hanno imbrattato tutto, perfino i Rinoceronti del compianto scultore Valeriano Trubbiani? «Forse non c’è da inventarsi nessun maxi progetto», dicono gli operatori di piazza Pertini.
«Basterebbe organizzare degli eventi fissi, al netto dell’emergenza Covid - sostiene Giada Buda del bar San Martino -.
Per dire: nel weekend scorso il mercatino dell’antiquariato ha attirato molte persone e restituito un minimo di vita a piazza Pertini. «Sì, basterebbe poco - conferma Antonella Sciarra, dipendente del bar Il Casereccio -. L’ideale è una copertura fissa, da sfruttare anche d’inverno. L’ipotesi della struttura in vetro, ad esempio, mi sembra intelligente. Ma sono contraria a chi descrive questa piazza come il regno del degrado: in realtà, è frequentata da tanti giovani e famiglie».
Simone Brandoni, titolare della trattoria Nordio, sta lavorando a un progetto di cui ha parlato con il Comune. «Vorrei rilevare il casottino abbandonato davanti al mio ristorante, riqualificarlo e trasformarlo in un chiosco per aperitivi e tapa - dice -. Il Comune si era detto interessato ad aprire un bando, ma poi è sopraggiunto il Covid. Sono dell’avviso che non ci sia bisogno di una mega riqualificazione, ma di cura e idee: anche un semplice aperitivo potrebbe contribuire ad attirare i giovani, creando un giro simile a quello di piazza del Papa».
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Corriere Adriatico