Piazza del Papa, la movida verso il gong di mezzanotte. «Finalmente sonni tranquilli, era ora»

Piazza del Papa, la movida verso il gong di mezzanotte.« Finalmente sonni tranquilli, era ora»
ANCONA  - Meno quattro giorni all’entrata in vigore dell’ordinanza anti movida molesta. Da giovedì prossimo i bar del centro storico non potranno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA  - Meno quattro giorni all’entrata in vigore dell’ordinanza anti movida molesta. Da giovedì prossimo i bar del centro storico non potranno più servire drink da asporto dopo la mezzanotte. Si beve solo seduti ai tavoli dei locali, che potranno restare aperti fino alle due di notte.

 

Esulta il Comitato dei residenti che da mesi chiedeva all’amministrazione comunale una stretta incisiva sulla somministrazione delle bevande e una riduzione dell’orario di apertura dei bar. Obiettivo ottenuto. Ma tra gli operatori c’è grande amarezza. La previsione del calo degli affari, stimato intorno al 40%, andrà ad impattare sulla gestione interna delle attività. Alcuni esercenti annunciano già una riduzione del personale tra cui la security privata


Intanto si è concluso l’ultimo weekend all’insegna delle ormai vecchie regole: il venerdì è sempre meno vissuto rispetto al sabato sera. Ma i dehors dei locali di Piazza del Papa hanno comunque visto avvicendarsi un buon numero di avventori fin dall’aperitivo. Resta evidente, però, che per l’economia dei locali la somministrazione da asporto incide significativamente sugli affari di fine serata. Infatti, oltre alle comitive radunate ai tavoli, in tanti ne hanno approfittato per fare un salto in piazza e fermarsi nei dintorni dei bar con la bevuta in mano scambiando quattro chiacchiere tra amici.


I residenti chiedevano di poter dormire sonni tranquilli. E infatti ora con la nuova ordinanza si sentono maggiormente tutelati. «Abbiamo diritto ad un riposo sano - dice l’avvocato Renato Acqua Era, membro del comitato - indubbiamente siamo soddisfatti. La situazione era diventata insostenibile».
Risse, degrado, schiamazzi fino a tarda notte. Il comportamento di una movida fin troppo molesta ha portato l’amministrazione comunale a partorire l’ordinanza che mette fine ai giri di bevute random dopo mezzanotte. E impone la serrata alle 2 invece che alle 3. «Non è una nostra vittoria, ma della città - afferma Vildo Vecchiotti, presidente del Comitato dei residenti del centro storico - non siamo contro gli esercenti di Piazza del Papa, ma a favore della tutela e del decoro del centro». 


Per gli operatori, però, il giro di vite sui drink equivale ad una riduzione degli incassi. Quindi a rimetterci saranno prima di tutto i dipendenti. «Vorrà dire che lascerò a casa il personale a chiamata del weekend» afferma Daniele Strati del bar Chapeau. «Serviranno meno camerieri la sera - incalza Federico Pesciarelli del Raval - e di certo rinunceremo alla security». Gli imprenditori si vedono costretti a tagliare i costi fissi. «A spanne credo che la piazza perderà circa 10 posti di lavoro - ribadisce Pesciarelli -. Si fa tanto un gran parlare di politiche per le imprese, ma a conti fatti non mi sembra questo il modo di tutelare il lavoro e creare condizioni adeguate per lo sviluppo delle imprese di vicinato».


Tra l’altro in un momento in cui le aziende stanno soffrendo non poco le conseguenze dei rincari energetici e delle materie prime. «Un cartone di bicchieri in plastica lo pagavo 50 euro, adesso il prezzo è schizzato a 200 euro - replica Strati - abbiamo tasse da pagare, affitti, stipendi. In città sta chiudendo tutto. Noi vorremmo solo lavorare». «La primavera per noi è il periodo più proficuo - spiega Silvio Matenco del King Edwards - poi da giugno inizia la stagione estiva e la gente si sposta verso il mare. Colpirci in questo frangente sembra più un modo per mettere in ginocchio le imprese».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico