Un gioiello per i turisti in piazza del Papa, così rinasce Palazzo Schelini: un B&B con sale dal fascino settecentesco

Una delle sale del B&B a Palazzo Schelini
ANCONA - Succede, a volte, che Ancona si riveli più attenta al suo passato di quanto si dica. Anche aprire un B&B in un palazzo storico, segnalato con tanto di lapide...

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ANCONA - Succede, a volte, che Ancona si riveli più attenta al suo passato di quanto si dica. Anche aprire un B&B in un palazzo storico, segnalato con tanto di lapide accanto al portone d’ingresso, può essere un gesto di cura verso una storia secolare.

 

Qui, al “primo piano con loggia” dell’edificio affacciato su piazza del Papa, tra la Torre Civica del Palazzo del Governo e il Palazzo Nembrini, nel maggio del 1832 fu costituita la congrega anconetana della Giovine Italia mazziniana, “nella casa di Domenico Schelini e Albina Sartini”. E ora, da quel balcone di Palazzo Schelini si affacceranno i turisti, alloggiando in una delle tre suite, che compongono il resort gestito da Francesca Scarpati. 


È orgogliosa della sua idea: «Avevamo comprato l’appartamento per i figli. Poi, la sua storia e la posizione mi hanno ispirato a lanciarmi in quest’avventura. Assieme al fascino di questi locali, un incoraggiamento me l’ha fornito il professor Antonio Luccarini: lui sa bene che in queste stanze sono state girate alcune sequenze del film “La stanza del figlio” di Nanni Moretti. Era stato lui, all’epoca assessore alla Cultura, a proporre l’ambientazione al regista». Un anno sono durati i lavori, per trasformare l’appartamento in una struttura ricettiva di fascino, senza snaturare o coprire i segni della sua storia: resti dei muri settecenteschi, alti soffitti, il fascino del passato che affiora a ogni angolo. 


«Mi sono affidata allo studio di ingegneria di Laura Talevi. E per l’arredamento, ho potuto contare sull’esperienza e il gusto della giovane interior designer Maria Silvia Orlandini, che ha saputo interpretare e riqualificare la bellezza delle sale». Colori tenui, pareti bianche, mobili minimal e chic dialogano con naturalezza con le pietre antiche, che qua e là sono state portate in evidenza. Francesca, originaria di Sorrento, è la figlia dell’ammiraglio Ubaldo Scarpati, che fu apprezzato capitano del porto di Ancona: «Ho sposato un anconetano, e amo molto questa città. E allora perché non far ammirare questi spazi ai turisti? Non sono molti, i cittadini che conoscono questo palazzo, se non per averlo osservato distrattamente da fuori, passeggiando per piazza del Papa. Ho letto stupore ed emozione negli occhi delle mie amiche, che venerdì scorso sono salite qui per il brindisi inaugurale: nessuna di loro vi era mai entrata».

Dalla loggia, su cui affacciano le finestre di ognuna delle tre suite, si gode una incantevole vista su quella che era chiamata piazza Grande, il salotto di Ancona. «Anche se la mia famiglia di origine – racconta Francesca - ha una tradizione nell’accoglienza alberghiera, questa è per me un’esperienza del tutto nuova. Ce la metterò tutta, per condurre questa struttura con perizia. E chissà che uno dei miei figli adolescenti non decida, un domani, di affiancarmi. Ancona merita che vengano valorizzate e fatte conoscere le sue bellezze, le sue pagine di storia». 

 

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Corriere Adriatico