In tre contro uno, ragazzo picchiato in strada dai bulli senza pietà. Il pestaggio ripreso in diretta con un cellulare

ANCONA - «Non lo so dove sono andati, ve lo giuro, non lo so». Le giustificazioni non sono bastate. L’hanno accerchiato in tre, uno l’ha riempito di botte....

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ANCONA - «Non lo so dove sono andati, ve lo giuro, non lo so». Le giustificazioni non sono bastate. L’hanno accerchiato in tre, uno l’ha riempito di botte. Un pugno in faccia, poi calci e una scarica di colpi mentre lui era a terra, immobile, indifeso. Un agguato, forse un regolamento di conti. La strada come un ring, sotto gli occhi di residenti-spettatori affacciati alla finestra.

 
Qualcuno afferra il cellulare, attiva la telecamera e riprende tutto. Si sentono respiri affannati, urla e imprecazioni. Minacce: «Chiamo gli sbirri!». E suppliche: «Devo andare via, non ho niente, lasciatemi». Poi le immagini choc dell’aggressione: i cazzotti, i calci sferrati con violenza. L’intervento di un automobilista ha interrotto il pestaggio, sottraendo il giovane alla furia dei bulli armati di bottiglie di vetro che, grazie al cielo, non hanno utilizzato. Scene di ordinaria violenza sotto gli occhi degli abitanti di via Novelli, a due passi dal PalaVeneto, dove per l’ennesima volta, nei giorni scorsi, alcuni ragazzini terribili hanno forzato una porta per entrare. 


Bravate di baby vandali della zona, forse ricollegabili al trio di adolescenti che nel tardo pomeriggio di ieri, attorno alle 19, se la sono presa con un coetaneo, un ragazzo apparentemente disabile. Uno di loro, t-shirt e cappellino nero, pantaloncini giallo fluo, arriva trafelato e scalzo, nella corsa deve aver perso le infradito. È il più agitato, è in preda all’ira e forse anche ai fumi dell’alcol. Si avvicina a brutto muso alla vittima. «Dove c... sono andati? Chiamo la polizia!», urla. Non si sa bene a chi si riferisca, ma il dubbio che parli di qualche pusher della zona ci sta. Gli amici provano a trattenerlo, invano. L’altro si difende con voce tremante. «Non lo so, non sapevo quello che stavano facendo. Io non c’ho niente, non li conosco. Li ho conosciuti oggi, non so niente, te lo giuro. Sono andati lassù». Non fa in tempo ad indicare la direzione del Pincio che il bullo, quello con i pantaloncini gialli, lo colpisce con un violento sinistro-destro al volto. Il giovane cade a terra, batte la testa. «Oh! Li porti o no?», urla l’altro, riferendosi evidentemente a persone perse di vista. E poi ancora pugni e calci, fino a che un automobilista di passaggio, incappato in quella scena da brividi, scende dall’auto e costringe gli aggressori a darsela a gambe. Poi aiuta la vittima a rialzarsi. Qui il video s’interrompe. Il ragazzo, stordito, verrà soccorso dai residenti con acqua e bende per tamponare una ferita alla testa, senza bisogno dell’intervento del 118 e delle forze dell’ordine. Che però, alla luce del filmato in possesso del Corriere Adriatico, potrebbero avviare un’indagine per identificare i bulli e ricostruire i contorni del pestaggio choc.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico