Cinghiate e cocci di vetro come armi Giovane ferito, torna la paura al Piano

Cinghiate e cocci di vetro come armi Giovane ferito, torna la paura al Piano
ANCONA - Nel boulevard del Piano, tra famiglie che passeggiano o si siedono per gustarsi una bibita o un gelato, il sabato sera torna a proporre scene da paura, con un ragazzo...

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ANCONA - Nel boulevard del Piano, tra famiglie che passeggiano o si siedono per gustarsi una bibita o un gelato, il sabato sera torna a proporre scene da paura, con un ragazzo sanguinante a terra dopo un’aggressione a colpi di cinghia e cocci di bottiglia. Era già capitato, ai frequentatori di corso Carlo Alberto, di assistere a pestaggi e regolamenti di conti. E l’altra sera sono bastati pochi minuti per azzerare i buoni sentimenti alimentati a luglio dal Primo Piano Festival, con tanto di concerti all’insegna del dialogo (Noa e l’orchestra di Piazza Vittorio) e addirittura un Selfie Soul Pride, il corteo dedicato all’orgoglio multietnico in cui le comunità del quartiere mappamondo hanno mostrato le loro tante origini con maschere di cartone, slogan, cartelloni e bandiere. «Il festival ha innescato un processo che ha l’obiettivo di modificare la percezione del quartiere», era il bilancio ottimistico stilato un mese fa dal sindaco Valeria Mancinelli. 


Invece adesso quel processo di integrazione festosa e multicolore, che il Festival si proponeva di innescare tra musica, talk show e cucina etnica, segna purtroppo una battuta d’arresto. In molti hanno assistito alla rissa che sabato sera intorno alle 21 ha fatto correre ambulanze e volanti della polizia in Corso Carlo Alberto. A terra, ammaccato e sanguinante, era rimasto un ragazzo originario del Ghana, 19 anni appena, ferito a un braccio alla schiena, a un piede e alla fronte da altri due stranieri ubriachi, originari del Bangladesh, che pochi minuti prima avevano cercato di attaccare briga vicino al supermercato di piazza D’Armi. 

Tutto s’era risolto con qualche insulto e il ragazzo africano s’era allontanato per raggiungere due amici. Ma pochi minuti più tardi, all’incrocio tra corso Carlo Alberto e via don Bosco, poco distante dall’ex cinema Coppi, c’è stato un nuovo incontro e stavolta il giovane ghanese ha avuto la peggio.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico