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ANCONA - Non c’è pace per il Passetto. Giovedì pomeriggio il luogo del cuore degli anconetani ha subito l’ennesimo sfregio per mano di un gruppo di vandali armati di bomboletta spray. Hanno colpito in pineta, nell’area compresa tra i bagni pubblici e gli ascensori che portano verso la spiaggia. Aiutati dal buio hanno lasciato il segno in tre punti: un cestino dei rifiuti, un paolo della luce e un albero.
Gli scarabocchi sono stati impressi in rosso e in nero e quello più vistoso è stato lasciato proprio sulla corteccia dell’albero, dove è stata disegnata la faccia stilizzata di un diavoletto. Con tutta probabilità, il gruppo di teppisti avrebbe continuato a imbrattare i beni pubblici se non fossero intervenuti i passanti, pronti a sgridarli per lo sfregio. Chi li ha visti ha individuato almeno quattro ragazzi, presumibilmente under 18. In quella zona non insistono telecamere: risulta quindi difficilissimo risalire ai teppistelli.
I precedenti
Del resto, i vandali hanno sempre fatto il buono e il cattivo tempo nell’area del Passetto, Monumento ai Caduti incluso.
I lavori
A proposito di lavori certi, in atto ci sono quelli per la messa in sicurezza del muro di sostegno che circonda un lato del parcheggio di via Thaon de Revel. Il cantiere, del valore complessivo di 308mila euro, ha preso il via il 22 agosto e i la conclusione dei lavori era attesa per il 6 gennaio. Nei giorni scorsi si è proceduto alla gettata di cemento. Il cantiere era stato preceduto dal rifacimento dei marciapiedi di via Thaon de Revel, ma soltanto di quelli lato mare.
Il nodo
Quelli lato monte, sui quali per altro si affaccia la nuova sede dell’Adria Ferries, versano tuttora in condizioni pietose. L’intero strato calpestabile è sconnesso, con le mattonelle che risultano in più punti frantumate o mancanti. E anche la strada è in pessime condizioni, con l’asfalto che è tutto un susseguirsi di buche e rattoppi. Inoltre sul lato verso monte è semi-sprofondata, tanto che nelle giornate di pioggia si formano delle vere e proprie piscine, con i pedoni che rischiano di essere raggiunti da ondate di acqua e fango a ogni passaggio delle auto. Un vero peccato.
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Corriere Adriatico