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ANCONA- Due di loro sono stati pizzicati lunedì dai carabinieri con in tasca un discreto quantitativo di hashish, ma la presenza di spacciatori al parco Pacifico Ricci non è una novità. A febbraio un 38enne anconetano era andato in overdose mentre si trovava nei pressi del boschetto e i residenti avevano più volte denunciato il ritrovamento di siringhe tra le sterpaglie.
La recente riqualificazione non sembra aver cambiato le cose. Il via vai di facce sospette prosegue. Anche mercoledì un gruppetto di ragazzi di colore sostava all’interno del parco dando l’impressione di essere in attesa di clienti.
Le misure
Perciò ora tutti aspettano con ansia, nella speranza che possano fungere da deterrente, l’istallazione della nuova illuminazione e delle telecamere di sicurezza.
Il racconto
Un’operatrice ecologica che si occupa di ripulire la zona riferisce di essersi imbattuta talvolta in qualche siringa. In generale però si nota che il parco è stato riqualificato ed è ben accudito. Il campetto polivalente è splendido. Cancelli e reti in buono stato. La strada pulita, anche se in un tratto percorsa da un lungo solco creato dall’acqua piovana. Ma ci sono una staccionata rotta, un cumulo di calcinacci lasciati dietro il cancello di via Fornaci Comunali e alcuni rifiuti sparsi nei punti più scoscesi. Niente, tuttavia, in confronto a quello che si può trovare intorno all’area giochi per bambini. Innanzitutto le reti in prossimità dei cancelli sono bucate e divelte in più parti, le scalinate fortemente dissestate, i muri completamente imbrattati, il fondo ondulato e cosparso di microsporcizie. Ma la zona davvero horror è quella che sta sopra. Il pavimento è completamente ricoperto da un tappeto di foglie secche, cartacce e vetri rotti. Le due panchine sono circondate da bottiglie di birra, resti di cibo e sacchetti dell’immondizia. Addossati al muraglione giacciono il cartello indicativo del parco e un pezzo dello scivolo. Alzando lo sguardo, poi, ci si trova di fonte a una vera e propria discarica. In mezzo alle reti accartocciate è tutto un florilegio di bottiglie, lattine e rifiuti di vario genere, tra cui sono visibili anche una ciabatta e un paio di mutande. «È uno schifo! - Urla un anziano dal balcone – C’è gente che sta lì a bere birra fino alle quattro di notte. Sporcano, fanno rumore. Più volte hanno lasciato la fontanella aperta con l’acqua che scendeva giù dalle scale. È ora scossa che chiudano tutto e diano una sistemata». Anche al muraglione sottostante, nelle cui fessure, oltre ai rifiuti, sembra che i pusher lascino dosi di droga.
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Corriere Adriatico