Ancona, il cinghiale non si vede più: via le trappole, il Parco della Cittadella riapre domani

Ancona, il cinghiale non si vede più: via le trappole, il Parco della Cittadella riapre domani
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ANCONA - Finalmente c’è una data certa. Il parco della Cittadella riaprirà le porte ai visitatori domani mattina. Esistono prove sufficienti per affermare che il cinghiale che aveva eletto l’area verde a proprio territorio di pascolo abbia definitivamente abbandonato la zona.

 

Non soltanto non compare più da giorni nelle immagini delle fototrappole piazzate dai volontari del Parco del Conero per individuarlo, ma è stato anche identificato, grazie a una striscia di rami rotti e a una rete semi divelta, il pertugio dal quale sarebbe uscito. Gli esperti sono talmente convinti della sua partenza, che la gabbia piena di tuberi e frutta piazzata all’interno del parco allo scopo di catturarlo sarebbe già stata rimossa. Per tornare a passeggiare alla Cittadella bisognerà, però, aspettare domani, in quanto, sebbene l’animale, al di là del sollevamento della recinzione, non sembra abbia provocato danni significativi, oltre 40 giorni di chiusura del parco richiedono interventi di manutenzione, lo sfalcio dell’erba, che dovrebbero essere completati entro la giornata di oggi. Appare giunta a conclusione la vicenda del parco chiuso per cinghiale (il provvedimento era stato preso lo scorso 12 maggio dalla passata amministrazione comunale per evitare contatti con la popolazione), che aveva suscitato l’ira dei cittadini, alcuni avevano persino provato a passare attraverso il maneggio pur di entrare, ma non quella del cinghiale, Primula Rossa degli ungulati, capace di farsi beffe di tutto e tutti, sfuggendo alle trappole e scorrazzando indisturbato all’interno del parco e lungo le vie limitrofe. Viene da chiedersi: ora che ha lasciato il Parco della Cittadella, dove sarà andato? Si sarà unito ai suoi simili più volte avvistati in branco in altre aree verdi di Ancona come il Parco di Posatora, quello di Villa Beer, il Parco Tiziano e quello del Pincio? O avrà ritrovato la strada verso il monte Conero, dal quale probabilmente era venuto? Gli animalisti, da sempre contrari all’abbattimento, destino che gli sarebbe con tutta probabilità toccato dopo la cattura, tifano per quest’ultima ipotesi.

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Corriere Adriatico