Ospedale di Torrette, manca il personale: stop agli interventi di libera professione

Ospedale di Torrette, manca il personale: stop agli interventi di libera professione
ANCONA Quarantatre euro lordi l’ora. A quelle cifre, un’ampia fetta del personale del comparto si rifiuta di aderire alla libera professione su base volontaria,...

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ANCONA Quarantatre euro lordi l’ora. A quelle cifre, un’ampia fetta del personale del comparto si rifiuta di aderire alla libera professione su base volontaria, soprattutto dopo che i vertici dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche hanno bocciato tutte le proposte sindacali relative al comparto nell’ambito del rinnovo del regolamento della libera professione intramoenia (fermo al 2017): a fronte di una richiesta di 80 euro, la Direzione arriverebbe ad accordare al massimo 50 euro. E così, da più di due mesi nel Blocco operatorio di Torrette una consistente quota di interventi di libera professione non si effettuano più per carenza di personale. 

 
Ripercussioni


Solo la Neurochirurgia e la Chirurgia vascolare sarebbero esenti dal problema. Tutte le altre specialità, invece, stanno accusando pesanti ripercussioni a seguito della decisione del personale del comparto di astenersi dalla libera professione con orario aggiuntivo, sulla cui retribuzione l’azienda non intende soddisfare le richieste sindacali. Ma al tempo stesso, non viene ingaggiato personale esterno a gettone. E così, la situazione di stallo è totale, al punto che i medici del Blocco operatorio si vedono costretti a ridurre all’osso l’attività di libera professione, spesso cancellando all’ultimo gli appuntamenti, a scapito ovviamente degli utenti. 


Le liste
Ma c’è di più. Per salvaguardare gli interventi di libera professione, diversi medici avrebbero preso l’abitudine di inserirli nella lista delle sedute istituzionali non a pagamento (d’altronde, lo prevede il regolamento aziendale), talvolta prima degli altri interventi già programmati. Il tutto a scapito di pazienti che, in certi casi, si sarebbero visti annullare all’improvviso interventi fissati mesi, se non anni prima. Né mancano mail di protesta arrivate all’Urp dell’ospedale da parte di utenti che, per la carenza di personale, hanno visto saltare in extremis l’appuntamento con la sala operatoria, atteso da tempo, talora con preavviso di un solo giorno.


Lo stallo


Le criticità maggiori si sarebbero registrate nel comparto della Chirurgia plastica e della mano, nella Senologia, nella Maxillo facciale ma anche in Ortopedia, a partire dalla metà di marzo, ma in generale gli interventi di libera professione arrancano un po’ in tutto il Blocco operatorio. «Ai pazienti disposti a pagare diciamo che non li possiamo operare e non sappiamo nemmeno fornire una data - ci rivela un medico -. L’Azienda dovrebbe aggiornare il tariffario o comunque ricorrere ai gettonisti, altrimenti così si fa soltanto un danno alla collettività».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico