ANCONA - Una storia curiosa ma che porta lo stesso guai e problemi. I carabinieri della stazione di Collemarino hanno deferito alla Procura della Repubblica del capoluogo dorico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Protagonista della disavventura una 43enne anconetana, contitolare di una società dedita al commercio e al dettaglio di prodotti alimentari con sede a Falconara Marittima che ha consegnato in cinque occasioni, tra ottobre e dicembre del 2018, ad una commerciante osimana confezioni di sugo di moscioli. Quest’ultima, che esercita – tramite internet - la vendita e il commercio al dettaglio di prodotti agroalimentari tipici della regione ha pagato solo due forniture di sugo rimanendo in sospeso tre fatture, precisamente 30 barattoli, il cui saldo complessivo ammonta a circa 310 euro.
A nulla sono valsi i quattro solleciti di pagamento, a maggio e ottobre del 2019 e poi ad aprile e giugno del 2020, che la 43enne anconetana ha inviato prima attraverso l’applicativo WhatsApp e poi alla e-mail della 52enne responsabile legale dell’attività commerciale di Osimo dove sono stati consegnati i prodotti alimentari
Solo a questo punto, verso la fine del mese di luglio 2020, la vittima si è recata presso la Stazione Carabinieri di Collemarino per formalizzare la denuncia nei confronti della commerciante inadempiente che è stata prima identificata e poi deferita alla Procura della Repubblica di Ancona per il reato di insolvenza fraudolenta in quanto la società amministrata era in liquidazione. Per tale ragione la 52enne di Osimo ora rischia fino a due anni di carcere o una multa fino a 516 euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico