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ANCONA - Nasce "Ingegno al sicuro" il primo decalogo per laureati in ingegneria dell'informazione, nell'era della cybersecurity. Se con la pandemia si era registrato un significativo aumento dei crimini digitali, le tensioni internazionali hanno reso la “sicurezza informatica” un tema sempre più decisivo e la nuova sensibilità è recepita anche dal Codice dei contratti Pubblici e dal parere dell’Anac dell’8 marzo 2023. Entrambi i documenti introducono infatti importanti novità anche per l’attività professionale degli ingegneri dell’Informazione.
Per questa ragione, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, al fine di informare i laureati in ingegneria del terzo settore, ha lanciato Ingegno Al Sicuro: il primo “decalogo” che riassume le opportunità e le tutele di un professionista indispensabile e all’avanguardia nel mondo dell’ingegneria.
Il decalogo per ingegneri del terzo settore
«Si tratta di uno strumento in linea con le innovazioni normative - si legge in un comunicato dell'Ordine -. Se infatti il nuovo codice dei contratti prevede che le pubbliche amministrazioni debbano tenere in considerazione gli elementi di cybersicurezza, l’Anac ha espresso un parere sul tema degli acquisti dei sistemi informatici da parte delle Pubbliche Amministrazioni con il quale ha messo sullo stesso piano i sistemi informatici, i dispositivi antincendio e medici. Il parere dell’Autorità nazionale Anticorruzione chiarisce che come requisito per la nomina del Responsabile Unico del Procedimento ( on il nuovo codice del progetto ) per gli acquisti attinenti a prodotti o servizi connotati da particolari caratteristiche tecniche (es. dispositivi medici, dispositivi antincendio, sistemi informatici e telematici) la stazione appaltante può richiedere, oltre ai requisiti di anzianità di servizio ed esperienza anche l’abilitazione all’esercizio della professione».
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Corriere Adriatico