La nuova perizia: «Antonio Tagliata sapeva quello che stava facendo»

La nuova perizia: «Antonio Tagliata sapeva quello che stava facendo»
ANCONA - Una nuova perizia su Antonio Tagliata e la stessa conclusione a cui era giunta il gup Paola Moscaroli che non gli aveva riconosciuto la semi infermità mentale. Era...

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ANCONA - Una nuova perizia su Antonio Tagliata e la stessa conclusione a cui era giunta il gup Paola Moscaroli che non gli aveva riconosciuto la semi infermità mentale. Era nel pieno delle falcoltà mentali il ventunenne, quando il 7 novembre 2015, ha ucciso a colpi di pistola Beretta calibro 9x21 Roberta Pierini e Fabio Giacconi, genitori dell’allora fidanzatina nell’abitazione di via Crivelli ad Ancona. 


È questa la conclusione a cui è giunto anche Giovanni Battista Camerini, neuropsichiatra infantile, che è stato incaricato dalla Corte d’appello di stilare una nuova perizia. Tagliata è stato condannato in primo grado a 20 anni di carcere per duplice omicidio premeditato. Il risultato di questa nuova perizia ribalta quello della precedente che è stata stilata dal professor Vittorio Melega. L’esperto aveva evidenziato un disturbo generalizzato dello sviluppo che avrebbe compromesso in parte la capacità di intendere e volere del ventunenne.
Le conclusioni di camerini potrebbero anche non mutare il risultato del processo visto che a tagliata non era stata riconosciuta la sei infermità . La sentenza d’appello potrebbe arrivare all’udienza del 28 marzo. L’ex fidanzata, ora maggiorenne, è stata invece condannata a 16 anni dalla Cassazione.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico