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ANCONA - I riflettori, adesso, sono puntati sul porto, già da questa mattina alle 6 quando scatterà il primo turno alla Fincantieri dove si stima che almeno 500 tra dipendenti e operai di ditte esterne non siano muniti di Green pass. E si teme per le conseguenze delle manifestazioni indette per oggi, preannunciate da uno striscione appeso sul cavalcavia degli Archi («Trieste chiama, Ancona risponde») in riferimento alla mobilitazione nel porto friulano, dove i lavoratori minacciano di fermare l’attività a oltranza.
Volantini annunciano per questa mattina cortei di protesta in via Mattei, con appuntamenti alle 5 e alle 7. «Ci ritroveremo in maniera apartitica e senza sigle sindacali, solo con la nostra voce, per gridare il nostro dissenso: solidarietà con Trieste», si legge. Un’altra manifestazione è prevista per le 10 davanti alla Prefettura nell’ambito dello sciopero della Fisi.
In porto la tensione è sempre più alta. «L’attenzione non può che essere elevata al massimo livello», ammette l’ammiraglio Giovanni Pettorino, commissario straordinario dell’Autorità portuale. «C’è un monitoraggio continuo - aggiunge -. Eventuali manifestazioni potrebbero disturbare l’operatività del porto, ma le imprese ci hanno garantito che non avranno alcun problema perché i dipendenti sono tutti vaccinati o comunque si sottoporranno al tampone». Il nodo principale riguarderà l’approvvigionamento della catena logistica e la Fincantieri. «Nella stazione marittima abbiamo messo a disposizione una struttura per i test antigenici rapidi, al servizio dei viaggiatori e della comunità portuale, con prolungamento dell’orario nei pomeriggi di domenica, martedì e giovedì (dalle 17,30 alle 20,30, ndr) con la possibilità di acquistare pacchetti di tamponi». Basterà? Intanto, il sindaco Valeria Mancinelli, intervenuta in un incontro elettorale organizzato a Trieste dal centrosinistra, ha espresso dure parole: «Non possiamo rimanere prigionieri di chi rifiuta ancora lo strumento semplice del vaccino e del Green pass. Spero che anche il Governo su questo faccia passi avanti».
Ma alla Fincantieri il clima resta rovente. «L’azienda non ha accettato la nostra richiesta di mettere a disposizione tamponi gratuiti o un punto sul posto per i test a prezzi calmierati - dice Tiziano Beldomenico della Fiom Cgil Marche -. L’azienda ha annunciato controlli massicci e a tappeto su tutti i dipendenti diretti e delle ditte d’appalto, su cui vogliono far ricadere eventuali problemi di produzione o ritardi di consegne. Hanno alzato un muro. Ma adesso c’è massima preoccupazione perché si potrebbero creare problemi di ordine pubblico tra chi ha il vaccino e chi no, oltre alle manifestazioni in programma. Il timore - conclude Beldomenico - è che possa succedere qualcosa di spiacevole e che a rimetterci, alla fine, siano tutti».
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Corriere Adriatico