Ancona, «La moschea? No problem Anzi sì, le case perdono valore»

Ancona, «La moschea? No problem Anzi sì, le case perdono valore»
ANCONA - C’è chi non vede l’ora di vederli traslocare, «perché non rispettano la regole, creando confusione, disordine e schiamazzi in piena...

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ANCONA - C’è chi non vede l’ora di vederli traslocare, «perché non rispettano la regole, creando confusione, disordine e schiamazzi in piena notte». E c’è chi, invece, sta dalla loro parte, sostenendo che «non sono affatto un problema. Anzi, ravvivano la vita di quartiere».


Le voci arrivano da via Dalmazia, dove trovano posto due centri culturali islamici, al civico 24 e 54. Piccoli spazi – entrambi dislocati ai piedi di due condomini a poca distanza l’uno dall’altro – la cui presenza divide le opinioni dei residenti all’indomani della notizia della possibile costruzione di un unico grande centro islamico nei pressi della stazione ferroviaria comprendente i due luoghi di culto di via Dalmazia, la moschea di via Di Vittorio, alla Baraccola, e la scuola coranica. «Da quando le due moschee sono qui – afferma Nello Mariani, che abita nel condominio dove sorge uno dei due centri - non c’è mai stato alcun tipo di problema con i musulmani. Sono lavoratori, si comportano bene e tutto sommato sono dei buoni vicini. Certo, ogni tanto si sentono dei ragazzi che pregano e cantano, ma non sono queste le cose che a me danno fastidio ».

Ma c’è chi non è d’accordo, come i coniugi Lodovichetti. Una delle loro finestre dà sul cortile del centro all’incrocio con via Ragusa. «Non può una moschea stare in un palazzo – afferma Giancarlo -. Il venerdì qui diventa il caos, perché parcheggiano in mezzo alla strada per andare a pregare. Per non parlare di quando c’è il Ramadan: si mettono a fare i comizi all’aperto e in piena notte». «Se se ne vanno – dice la moglie Luana – sono contenta. Creano confusione quando si riuniscono in massa e con le auto parcheggiano ovunque. In più, le case si sono svalutate. Non si riesce più a vendere un appartamento». In effetti, facendo un giro per il quartiere, di cartelli di affitto o vendita affissi sui portoni se ne vedono a bizzeffe. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico