«Domani vado all'ospedale»: Luca trovato morto a 47 anni in un cabina in spiaggia

«Domani vado all'ospedale»: Luca trovato morto a 47 anni in un cabina in spiaggia
ANCONA - «Fino all’alba l’ho visto parlare serenamente con due amici fuori dal bar. Il pomeriggio dopo l’ho trovato steso a terra, senza vita: mi sembra...

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ANCONA - «Fino all’alba l’ho visto parlare serenamente con due amici fuori dal bar. Il pomeriggio dopo l’ho trovato steso a terra, senza vita: mi sembra impossibile». Non si dà pace Alfredo Nicolini, gestore dello stabilimento La Playa di Palombina Nuova, dove ieri, attorno alle 14, ha compiuto la tragica scoperta: in una cabina di servizio c’era il cadavere di un 47enne a cui aveva dato ospitalità per qualche giorno.

 

Subito ha dato l’allarme al Nue 112. Sul posto si sono precipitati i soccorritori del 118, insieme alle Volanti della questura, ma l’uomo era ormai deceduto da ore, probabilmente nel sonno a causa di un malore fatale. 

Gli accertamenti 

La polizia è risalita subito alla sua identità. Luca Castronuovo, originario di Potenza ma anconetano d’adozione, in passato aveva fatto il barista e aveva lavorato anche come addetto alle pulizie in una palestra del Piano. Da qualche anno non se la passava bene, aveva avuto problemi di salute, respirava male. «Mi aveva chiesto una mano la settimana scorsa e così l’ho ospitato qui in spiaggia – racconta il gestore de La Playa -. Mi ha raccontato che era uscito da poco dall’ospedale, dov’era rimasto ricoverato per circa quindici giorni. Proprio stamattina (ieri, ndr) sarebbe dovuto ritornare a Torrette per una visita di controllo». Non ha fatto in tempo: durante il sonno è stato stroncato da un malore. «Alle 5 del mattino mi sono alzato e l’ho visto chiacchierare con un paio di amici in spiaggia - ricorda Alfredo Nicolini -, poi è andato a riposare nella cabina che gli avevo messo a disposizione. Mi ha detto: «Domani vado all’ospedale, ci vediamo quando esco». Sapevo che aveva una visita, per questo non mi sono allarmato. Ma quando, dopo pranzo, sono andato nella cabina per prendere alcune cose e l’ho trovata chiusa, mi sono insospettito. Con la chiave non riuscivo ad aprirla, lui non rispondeva, così sono andato sul retro e da una fessura ho visto che era steso sul pavimento. È stato uno choc, ho subito chiamato i soccorsi, ma non c’è stato niente da fare». Secondo i primi accertamenti del medico legale, il 47enne sarebbe morto per cause naturali, probabilmente riconducibili alle patologie di cui soffriva. 

 

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Corriere Adriatico