ANCONA - Una denuncia, quindici giorni di indagini serrate e l’ascolto di vari testimoni. Un mosaico di tasselli messi insieme uno dopo l’altro che ha permesso ai...
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Nel provvedimento erano stati disposti gli arresti domiciliari. Ma l’uomo, con problemi di alcolismo e cacciato dal Sert dopo la denuncia sporta dalla ragazza, è finito in una cella di Montacuto. I familiari, infatti, non avrebbero dato disponibilità ad accettarlo in casa. Su di lui pende l’accusa di violenza sessuale su minore. Un rapporto completo che, secondo quanto raccontato dalla vittima, si era consumato di notte, quando entrambi erano ricoverati nel repartino di Torrette per differenti motivazioni. L’osimano ci sarebbe finito proprio a causa della sua dipendenza da alcool. I due si conoscevano solamente di vista. Uno sguardo fugace tra i corridoi del nosocomio, un rapporto parziale dettato dalla loro degenza, nulla di più. La minore aveva raccontato gli abusi subiti qualche giorno dopo la violenza, avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 dicembre. Aveva raccontato che un uomo più grande di lei di quasi 30 anni era venuto nella sua stanza mentre lei era distesa a letto, in uno stato di dormiveglia. E che lui aveva approfittato di lei, consumando un rapporto sessuale contro la sua volontà. Dopo la denuncia della ragazza era stata allestita l’Unità di Crisi, prassi nei casi di abusi, e avviata l’indagine dei carabinieri, con la visione delle telecamere di cui dispone l’ospedale e l’ascolto del personale sanitario che sarebbe stato presente la notte della presunta violenza. Dopo le dichiarazioni choc della minore, il 43enne era stato allontanato dalla cittadella sanitaria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico