Londra, Messico o Belize: così Mattia progettava la sua latitanza da omicida

Londra, Messico o Belize: così Mattia progettava la sua latitanza da omicida
ANCONA  - A fine novembre i primi contatti telefonici con le agenzie di viaggio per lasciare l’Italia e valutare destinazioni come l’Inghilterra, il Messico e il...

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ANCONA  - A fine novembre i primi contatti telefonici con le agenzie di viaggio per lasciare l’Italia e valutare destinazioni come l’Inghilterra, il Messico e il Belize. A inizio mese, le ricerche sul pc per tracciare la connotazione giuridica dell’omicidio premeditato: quando sussiste e quali pene prevede il reato, per cui è previsto l’ergastolo. Mattia Rossetti sapeva a cosa andava incontro.

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E nonostante avesse preso coscienza delle conseguenze del piano che stava maturando, non si è fermato e ha ucciso il coetaneo Michele Martedì, accoltellato il giorno dell’Immacolata mentre tornava a casa per pranzo. Risalgono – stando alla cronologia del pc - a inizio dicembre, e dunque qualche giorno prima del delitto di via Maggini, le ricerche online fatte da Rossetti per informarsi sull’aggravante della premeditazione nel reato di omicidio. Sono invece di fine novembre i contatti presi con alcune agenzie di viaggio per cercare possibili soluzioni di viaggio, in realtà mai concretizzate con biglietti, prenotazioni o elementi soggettivi. In un primo momento, il 26enne avrebbe chiesto indicazioni per l’Inghilterra, più precisamente Londra. Poi, in maniera confusa, avrebbe parlato di Messico e Belize.

L’obiettivo era quello di predisporre un’eventuale fuga? È quello che stanno cercando di accertare i carabinieri del Norm e del Nucleo Investigativo che hanno eseguito un primo esame dei dispositivi informatici dell’indagato il giorno del delitto. L’analisi completa è nelle mani dell’esperto Luca Russo. Sotto la sua lente ci sono due cellulari e un pc. L’obiettivo è ricostruire la cronologia dei dispositivi per ripercorrere le ultime ore di vita di Mattia e di Michele e, di conseguenza, cosa è accaduto il pomeriggio prima del delitto, quando Rossetti era andato alla ricerca dell’ex compagno di scuola, fino al Pinocchio. Era poi rientrato a casa, per poi uscire la mattina dopo. In quell’arco di tempo, il 26enne avrebbe manifestato più volte l’intenzione di uccidere. È stato fatto tutto il possibile per fermalo? È questa una delle domande che sta martellando la famiglia della vittima. 

 

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Corriere Adriatico