OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Lo aveva donato nel 1730 Papa Benedetto XIV alla città di Ancona dove era stato vescovo, ma a distanza di quasi tre secoli l’altare maggiore della Cattedrale di San Ciriaco sembra non trovare pace. Tutto nasce dal progetto di spostarlo in avanti di qualche metro. I lavori sono stati commissionati dalla Curia e autorizzati dalla Soprintendenza, ma qualcosa negli ultimi giorni sembra aver agitato gli animi.
A evidenziare le problematiche di questo intervento è Marco Moreschi, docente di artistica e membro della Commissione laica. «I timori che avevamo ipotizzato nei giorni scorsi si sono concretizzati.
Moreschi va oltre: «Anche separare la parte superiore dell’altare per essere poi posizionato altrove sarà un bel problema, il tutto per un non tanto chiaro adeguamento liturgico. Gli anconetani devono sapere quello che sta accadendo in Cattedrale».
Di parere opposto è il vescovo di Ancona, monsignor Angelo Spina: «Non si possono dare giudizi in base a quello che si vede o viene raccontato. Il progetto è stato presentato e autorizzato dalla Soprintendenza. Non è mia intenzione entrare nel merito della questione, posso solo aggiungere che la ditta che sta lavorando è di Verona, è specializzata in questo tipo di interventi e ha già operato in Vaticano. Massima fiducia nei confronti di questa azienda che, peraltro, sta seguendo alla lettera quello che prevede il progetto».
Eco dei lavori all’interno della Cattedrale di San Ciriaco è arrivata anche a Vittorio Sgarbi. «Sono al corrente dell’intervento in corso a San Ciriaco. Pensare di spostare in avanti questo altare monumentale - è la convinzione del critico d’arte, saggista e storico dell’arte - la ritengo una grossa stupidità, un vero e proprio tradimento del culto. Stiamo parlando di un principio totalmente sbagliato. La liturgia della messa per secoli è stata impostata in modo tale che fedeli e celebrante fossero rivolti verso Dio, per alcuni è la vecchia liturgia ma in alcune chiese ancora viene adottato questo metodo sempre che non venga allestito un secondo altare che peraltro può essere realizzato anche con una semplice tavola. In Cattedrale si sta compiendo un danno sia al culto che alla storia. L’altare monumentale deve rimanere al suo posto. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa a tal riguardo Edoardo Menichelli l’ex vescovo di Ancona e mio amico personale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico