Nascondono pacchi di lampadine nella tuta da lavoro: denunciati

Nascondono pacchi di lampadine nella tuta da lavoro: denunciati
ANCONA - Avevano pensato a tutto e in particolare alla messa in scena nel caso il piano avesse potuto fallire. Così, due cittadini romeni, in Italia senza fissa dimora,...

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ANCONA - Avevano pensato a tutto e in particolare alla messa in scena nel caso il piano avesse potuto fallire. Così, due cittadini romeni, in Italia senza fissa dimora, entrambi trentenni, entravano ieri pomeriggio in un negozio di hobbistica della zona Baraccola e mentre uno distraeva un addetto al negozio con domande ed informazioni su un prodotto, l’altro in fretta e furia trafugava da uno scaffale una tuta da lavoro.


Indossata immediatamente, l’uomo incominciava a muoversi con disinvoltura nell’area adibita al materiale elettrico soffermandosi sulle lampadine “Led”. Raggiunto dal complice che fingeva di non conoscerlo, cominciavano a parlare e quello con la tuta fingeva di essere un esperto del risparmio energetico indicando le lampadine led delle migliori marche. Una confezione dietro l’altra sparivano in un batter d'occhio, “inghiottite” all’interno dell’abito da lavoro allacciato fin sotto il mento: ben 20 pacchi del costo di oltre 300 euro.

Lo strano comportamento dei due non passava inosservato agli addetti alla vigilanza che chiamavano subito il 113 della Questura avvisando di quanto stava accadendo. Giunti in prossimità delle casse, mentre tentavano di oltrepassarle senza alcun acquisto, venivano bloccati dagli agenti della Squadra Volante che li identificavano.

Nonostante avesse tentato di sistemarle per bene all’interno della tuta bianca – che aveva ancora appesa al collo l’etichetta e il prezzo, il romeno non poteva far a meno di aprire la cerniera lampo e far cadere tutte le lampadine appena trafugate. Entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, specializzati in furti ai danni di negozi, venivano denunciati per furto aggravato in concorso e muniti di un biglietto di via obbligatorio dalla città di Ancona Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico