La banda del buco alla sbarra. La procura chiede 22 anni di carcere per la gang di albanesi specialisti dei furti

I carabinieri avevano arrestato la gang di albanesi
ANCONA - Erano stati inseguiti dai carabinieri da Polverigi, dove avevano appena commesso quattro colpi in altrettanti abitazioni, fino ad Ancona. Era stata necessaria una task...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Erano stati inseguiti dai carabinieri da Polverigi, dove avevano appena commesso quattro colpi in altrettanti abitazioni, fino ad Ancona. Era stata necessaria una task force per fermare la banda di ladri in via XXV aprile e mettere fine alla scia di furti che lo scorso novembre aveva tenuto sotto scacco buona parte della provincia dorica. In quattro erano finiti in manette, albanesi di età compresa tra i 27 e i 40 anni, al termine dell’operazione compiuta dai carabinieri della Compagnia di Osimo. Ieri, per i furti commessi a Polverigi nel pomeriggio dello scorso 26 novembre, si è tenuto il processo con il rito abbreviato di fronte al gup Paola Moscaroli. 

 

 


Per tre albanesi la procura ha chiesto cinque anni di reclusione, per un altro – 30enne gravato dalla recidiva e formalmente senza fissa dimora – sette anni. Sono tutti in carcere, tranne un 33enne domiciliato in via Gentiloni, considerato dagli inquirenti l’autista della gang e inquilino del covo dove venivano nascosti i preziosi rubati. I reati contestati alla banda sono: furto aggravato, rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. La sentenza verrà emessa il 6 maggio. In udienza, le difese hanno espresso l’intenzione di risarcire le vittime e anche i carabinieri coinvolti nel folle inseguimento terminato a pochi passi dalla questura. Ai quattro ladri, oltre ai colpi commessi a Polverigi il giorno dell’arresto, vengono attribuiti (la procura procede con un fascicolo a parte) altri furti, commessi nel mese di novembre tra le province di Ancona e Macerata: di circa 200mila euro il bottino complessivo, raccattato attraverso la tecnica del foro. Stando a quanto emerso, i banditi – che colpivano sempre tra le 17 e le 20 - praticavano un foro alla porta finestra da cui facevano passare un pezzo di ferro per girare la maniglia e addentrarsi poi all’interno dell’abitazione. Per quanto riguarda i fatti di Polverigi, il giorno delle manette la banda aveva fatto visita a quattro abitazioni rubando soldi e gioielli. Un furto si è trasformato in rapina impropria perché un ladro, per guadagnare la fuga, aveva lanciato al proprietario di un casa dei pezzi di terra e delle foglie di aloe vera. Poi, c’era stata la fuga verso Ancona, terminata in via XXV aprile grazie alla task force messa in piedi dall’Arma. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico