ANCONA - «Mi ha abbracciato, mi ha baciato. Mi ha detto: “Sono Paola, non mi riconosci?”. Poi se n’è andata di corsa. E mi sono ritrovato senza la...
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I ricordi sono sfocati, ma lo spiccato accento veneto di quella donna è rimasto ben impresso nell’anziano che mercoledì è stato derubato in garage, di ritorno dal lavoro. Le ladre dell’abbraccio tornano a far paura. Stavolta il colpo è stato messo a segno a Torrette. Vittima, un arzillo nonnino di 81 anni che ancora lavora nel suo negozio. La tecnica è sempre la stessa. Una o più donne insospettabili individuano l’obiettivo da colpire - generalmente, anziani - si avvicinano con una scusa, fingendosi parenti o amiche di vecchia data, lo circuiscono e mentre lo stringono in un caloroso abbraccio, gli sfilano il portafogli, la catenina o l’orologio. Poi scappano, prima ancora che la vittima possa rendersi conto dell’accaduto. L’ultimo scippo è avvenuto mercoledì attorno alle 19 a Torrette. L’81enne era appena rientrato a casa dal suo negozio. Come ha parcheggiato l’auto in garage, è spuntata una donna che l’ha abbracciato, baciato e gli ha detto: «Ciao, non mi riconosci? Sono Paola». Poi gli ha chiesto se avesse un appartamento da affittare. Alla fine si è ritrovato senza catenina d'oro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico