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ANCONA - La famiglia, la passione per il calcio e, soprattutto, l’Anconitana. Si è spento ieri mattina a Loreto, Giorgio Giacchetti, grande tifoso biancorosso e anima di Camerano. Dopo Fabio Giovagnoli, giovane vita spezzata troppo presto da un male che non lascia scampo, un altro colpo basso difficile da metabolizzare per i supporter dorici.
Giorgio, avrebbe compiuto 70 “primavere” (a lui piaceva dire così) il 16 novembre. Era malato da tempo. Ha lottato, ha provato a rimettersi in piedi con l’aiuto della sua straordinaria famiglia, prima di cadere al tappeto. Lascia la moglie e i figli Michela e Marco, oltre ad una nipote.
Il papà di Giorgio è stato uno dei primi pescatori e operatori di Portonovo, ma la vita per lui ha riservato altro.
Un rapporto talmente solido che i contatti telefonici sono stati frequenti nelle annate di Udine, Roma e dell’Inter. Prima di un derby con il Milan, “Big Luciano” indossò una sciarpa di lana fatta ai ferri dalla suocera di Giorgio. Incredibile. Aveva un pensiero per tutti, per i giocatori in particolare. Ha avuto un debole per il brasiliano Luiz Andersson, ma soprattutto per Simone Rizzato: «Mi dispiace tantissimo per questa perdita - dice l’ex terzino biancorosso -, è una delle tante persone di Ancona che ricordo con affetto. Nella mia camera custodisco un suo quadretto con una dedica. In cielo c’è un altro tifoso in più». Quanti quadri sono stati dispensati nel corso del tempo, un migliaio almeno. Caricature fatte con cura maniacale, con frasi in rima che andavano a riguardare proprio la persona e cui venivano regalate. Presidenti, ma anche allenatori e giornalisti. La notizia della sua morte è stata accusata con dolore da Valter Sandro Salvioni, ex tecnico dell’Ancona: «Era un caro amico, si ricordava sempre di me. Un tipo simpatico e originale».
Al tempo delle radio libere è stato speaker, raccontava le gesta del Camerano Calcio e dell’Ancona. Questo lo ha portato in seguito a seguire attentamente le radiocronache delle partite in onda su Radio Rai. Adorava il racconto composto di Giovanni Scaramuzzino, la professionalità di Ugo Russo e il timbro inconfondibile di Tonino Raffa che ha così commentato: «Condoglianze alla famiglia, era un uomo garbato e benvoluto da tutti». A Camerano, Giorgio sarà salutato per l’ultima volta oggi alle 15 nella chiesa di Via Maratti.
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Corriere Adriatico