I pullman mangia-smog in viaggio a Jesi e Ancona: mentre circolano catturano le particelle inquinanti

I pullman mangia-smog in viaggio a Jesi e Ancona: mentre circolano catturano le particelle inquinanti
ANCONA  - Sono in strada da ieri i quattro mezzi “mangia smog” in dotazione a Conerobus, equipaggiati con un apposito dispositivo realizzato da Ansaldo Trasporti...

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ANCONA  - Sono in strada da ieri i quattro mezzi “mangia smog” in dotazione a Conerobus, equipaggiati con un apposito dispositivo realizzato da Ansaldo Trasporti e Agt Engineering e monitorato da l’Università la Sapienza di Roma. Tre sono in servizio ad Ancona, e in questa prima settimana saranno utilizzati sulle linee 46 e 6, mentre a Jesi il bus mangia-smog copre la linea 51. Nelle prossime settimane i mezzi ecologici saranno impiegati a rotazione su altre linee .

 


Il progetto pilota, Purifygo, tradotto “Purify & Go”, ovvero “purifica e vai, è sviluppato da Conerobus, la società di trasporto pubblico di Ancona e provincia, in collaborazione con le due amministrazioni comunali e finanziato dalla Regione Marche. Mentre circolano, gli automezzi, attraverso un sistema filtrante, catturano i livelli di particolato nell’aria (Pm10 e Pm 2.5), con l’obiettivo di ridurre la pressione dell’inquinamento atmosferico. Si stima che, in tre mesi di sperimentazione, potranno filtrare 4,2 miliardi di litri d’aria.


Conerobus è la prima azienda di Tpl in Italia ad avviare questa rivoluzionaria sperimentazione, con un solo precedente europeo che ha riguardato la città inglese di Southampton. Ogni veicolo è equipaggiato con due apparecchiature gemelle, che contengono filtri sia per PM10 che per PM2.5. «I filtri di una muta - spiegava una nota di Conerobus alla presentazione dell’iniziativa - sono uguali per tutti i bus, quelli della gemella variano per materiale da bus a bus. I veicoli percorreranno ciascuno un’area sempre uguale per tipologia (urbana, extraurbana, industriale). Al termine della sperimentazione il confronto fra i filtri uguali darà indicazioni sul livello di inquinamento delle aree percorse, quello fra i filtri diversi consentirà di scegliere i materiali più efficaci per la successiva fase industriale».

 

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Corriere Adriatico