ANCONA - Isa Yachts ha avviato la procedura di mobilità. La comunicazione è già arrivata al sindacato, come legge prevede. È un passaggio formale e...
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La proposta presentata da Alberto Rossi alla Fiom Cgil prevede la cassa per ristrutturazione fino al 2017, per tutti e l'utilizzo del Naspi e quindi, nella peggiore ipotesi, il licenziamento per una settantina di persone con 24 mesi di ulteriore cassa, cui l'imprenditore aggiunge quattro mensilità e quindi una copertura fino a gennaio del 2020. Il sindacato vorrebbe fermarsi alla prima fase, a settembre del 2017, per decidere dal prossimo agosto e nell'arco di un anno cosa fare poi, a seconda dell’attività che il cantiere sarà in grado di riprendere. Ma non è questo il nodo su cui venerdì si è incagliata la trattativa.
L'ostacolo maggiore per i lavoratori è la richiesta, da parte di Rossi, di un accordo sindacale collettivo che comprenda liberatorie individuali rispetto ai licenziamenti, con la rinuncia a contenziosi. Una questione che viaggia insieme ai fondi previsti per l'incentivo compensativo. Rispetto al primo incontro, la cifra è salita da 2,2 a 2,4 milioni, ma senza conoscere il numero delle persone che potrebbero perdere il lavoro- secondo la Fiom - è impossibile capire quanto andrà a ciascuno. Una trattativa molto delicata.
Basti pensare che non raggiungere un accordo significherebbe per i lavoratori essere a casa in maniera definitiva dai primi di agosto. C’è sì la proposta avanzata da Palumbo al tribunale, che al momento non sarebbe in concorrenza, perché non cambia le assunzioni fatte fin qui dal giudice. Lo scenario si potrebbe riaprire nel caso non vada in porto la trattativa con Rossi. Il cantiere napoletano si è detto pronto a portare ad Ancona, con marchio Isa, un 40 metri già venduto e forse un 70 metri.
Venerdì il comitato portuale dovrà decidere sul rinnovo della concessione per 35 anni chiesto da Frittelli Maritime. E dovrà farlo indipendentemente dall’accordo sindacale. Certo è che la concessione si lega al risvolto sociale dell’attività legata alle banchine. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico