ANCONA - Via libera al concordato preventivo per il cantiere Isa Yachts, l'azienda di Ancona che produce imbarcazioni di lusso. Escluso dunque definitivamente il fallimento....
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La decisione del Tribunale non riguarda in alcun modo l'operazione di cessione della Isa ai cantieri Palumbo. La società, assistita fra gli altri dall'avv. Iacopo Casini Ropa, ora ha assunto il nome di 'Palumbo Ancona Shipyard Isà. L'omologa evita eventuali azioni revocatorie e chiude il contenzioso con i creditori, che in stragrande maggioranza avevano già dato il loro benestare alla conclusione positiva della procedura. Con il concordato preventivo verranno pagati per intero 2,8 milioni di crediti prededucibili (spese di giustizia, commissari, spese generali ecc.), quelli privilegiati (1,2 milioni di euro ai dipendenti, 1,4 milioni ai vari professionisti e collaboratori, 0,8 milioni ad artigiani e cooperative, 3 milioni alle banche); verranno saldati, ma solo per un terzo, i debiti previdenziali (3 milioni di euro) e tributari (1,5 milioni di euro); mentre i 40 milioni di euro di crediti chirografari vantati in particolare da fornitori (12 milioni) e banche (circa 20 milioni) verranno soddisfatti solo per circa il 3% del loro ammontare.
Nello stabilimento dorico sono stati richiamati in servizio solo 50 dei dipendenti Isa, mentre altri 85 sono in cassa integrazione a zero ore. L'azienda ha preannunciato che per il 2017 verranno consegnate due imbarcazioni da 36,5 e 80 metri e uno scafo da 66 metri oltre a consistenti investimenti per ampliamenti strutturali. I sindacati, però, lamentano poca chiarezza sulle commesse e il mancato rispetto degli impegni sulla rotazione del personale (per ora riguarderebbe solo 3-4 unità) tra gli addetti richiamati e quelli che per ora stanno a casa. Anzi, secondo indiscrezioni, la proprietà starebbe contattando personalmente i lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo per offrire incentivi all'esodo. Intanto, i sindacati attendono di conoscere la data dell'incontro in Regione (slittato in precedenza) in cui si discuterà, anche con l'azienda, di carichi di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico