Si invaghisce dell’amica e la perseguita. Lui continua anche dopo la denuncia e finisce in manette

Si invaghisce dell’amica e la perseguita. Lui continua anche dopo la denuncia e finisce in manette
ANCONA Per mesi l’avrebbe tampinata, tra messaggi e appostamenti sotto casa, per ottenere un incontro. Lei, sposata, in tutti i modi gli avrebbe fatto capire che il limite...

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ANCONA Per mesi l’avrebbe tampinata, tra messaggi e appostamenti sotto casa, per ottenere un incontro. Lei, sposata, in tutti i modi gli avrebbe fatto capire che il limite era ormai oltrepassato, tanto da denunciarlo ai carabinieri per stalking. Ma lui, 23enne originario dell’Albania, non si è arreso e giovedì pomeriggio è arrivato sotto casa della ragazza, attaccandosi al campanello. È stato il marito di lei a chiamare il 112 e a farlo arrestare dalla polizia, mettendo fine agli atti persecutori. 

 

La ricostruzione


Le manette sono scattate sull’uscio del portone del palazzo dove vive la coppia sposata, nella prima periferia della città. Il 23enne non ha opposto resistenza all’arresto degli agenti delle Volanti. E non avrebbe mai aggredito fisicamente la vittima. Stando a quanto denunciato da lei, sarebbero però stati messi in piedi tutti gli atteggiamenti tipici dello stalking: dai messaggi continui, alle richieste di incontro, passando ai pedinamenti e agli appostamenti sotto casa. Lui avrebbe frainteso un rapporto che per lei non sarebbe stato altro che mera conoscenza, tralasciando anche un dettaglio non da poco: il matrimonio della ragazza.


L’infatuazione


Il pressing del 23enne sarebbe iniziato con l’avvio del nuovo anno, quando i due avrebbero intrapreso la conoscenza. Semplice amicizia per lei, un’infatuazione - o qualcosa di più - per lui. Il ragazzo l’avrebbe prima tempestata di messaggi e chiamate, poi sarebbero iniziati gli appostamenti sotto casa. Non tollerando più la situazione, la vittima - anche lei 23enne albanese - è corsa ai carabinieri per porre fine allo stalking. Ha così denunciato l’amico per gli atti persecutori subiti. Ma lui non si è fermato neanche di fronte alla querela. E così, avrebbe continuato a esercitare il pressing psicologico nei confronti della ragazza, tormentandola a tutte le ore del giorno e rendendole la vita impossibile. 


L’altro giorno la situazione è esplosa quando il 23enne si è presentato sotto casa di lei. Si è attaccato al campanello e in qualche modo è riuscito ad intrufolarsi nell’androne del palazzo dove vive la coppia. Lei lo ha visto e ha lanciato l’allarme al marito. Nel giro di pochi minuti, sul posto sono arrivati gli agenti delle Volanti. Il 23enne si era già alzato dalle scale per uscire dal condominio. È stato trovato dai poliziotti sull’uscio del portone. «Ho suonato, non ho fatto niente di male» avrebbe detto agli agenti. Ma, intanto, considerando anche la denuncia sporta in precedenza dalla vittima, sono scattate le manette con l’accusa di stalking. È stato collocato ai domiciliari.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico