Ancona, dal trading al revenge porn, quante insidie nel web. Una donna perde 250mila euro con la truffa romantica

Ancona, dal trading al revenge porn, quante insidie nel web. Una donna perde 250mila euro con la truffa romantica
ANCONA - Revenge porn, romantic scam, ma anche trading online. Sono le fattispecie che più di altre hanno caratterizzato la rete virtuale durante i mesi del lockdown,...

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ANCONA - Revenge porn, romantic scam, ma anche trading online. Sono le fattispecie che più di altre hanno caratterizzato la rete virtuale durante i mesi del lockdown, mietendo decine di vittime. Sulle tracce dei truffatori e dei diffusori di immagini hot si sono messi gli agenti della Polizia Postale, guidati dalla dirigente Cinzia Grucci.


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Per quanto riguarda le frodi romantiche, riguardano soprattutto donne, specie se single. Il modus operandi dei millantatori è quello di cercare un contatto sulle chat di incontri per poi spostare il tiro sui social network, non inoltrando mai alla vittima il numero di cellulare. Con questo trucchetto, una vittima è arrivata a versare, sua malgrado, somme complessive per 250mila euro.
 

Tutto avviene tramite la rete, dove il truffatore si crea un falso profilo, vestendo i panni di un soldato in missione all’estero e impossibilitato a mantenere i contatti canonici. Bello, aitante, inizia col giurare amore eterno alla vittima di turno, cercando poi di impietosirla chiedendole di eseguire dei bonifici indirizzati a conti corrente riconducibili al falso militare. I soldi vengono veicolati verso banche che hanno sede legale fuori dall’Europa. Con questo trucchetto, una vittima è arrivata a versare, sua malgrado, somme complessive per 250mila euro. Cifre elevate anche nel labirinto del trading online, forma di investimento che presenta un alto rischio. Dopo il lockdown sono arrivate segnalazioni alla Postale di investitori dell’Anconetano che avevano perso dai 70 ai 250mila euro. Un utente della rete, addirittura, per portare a termine un’operazione ha venduto la sua auto di lusso. Nel trading, la truffa è dietro l’angolo quando ci sono società finanziarie che operano pur non essendo autorizzate dalla Consob. Oppure la frode si configura quando ci sono dei promotori che si fingono operanti per una determinata società, portando fuori strada l’investitore e spillandogli migliaia di euro. Sotto lockdown, sono aumentati anche gli episodi di sostituzione di persona sul web (finalizzati alla diffamazione) e di revenge porn, diventato reato con l’introduzione lo scorso anno del cosiddetto “Codice Rosso”. Si configura quando, per vendetta, si postano foto o video osé (o comunque file privati) di una persona. Solitamente sono gli ex partner gli autori della diffusione dei frame.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico