Il musicista dai due volti: dal maxi archivio pedofilo ai lavori socialmente utili. Il 49enne aveva un impiego in Comune con un bando per disoccupati

Il musicista dai due volti: dal maxi archivio pedofilo ai lavori socialmente utili. Il 49enne aveva un impiego in Comune con un bando per disoccupati
ANCONA - Il musicista arrestato per pedofilia informatica, collezionista di uno sterminato archivio di immagini proibite con bambini coinvolti in scene di sesso, tirava avanti con...

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ANCONA - Il musicista arrestato per pedofilia informatica, collezionista di uno sterminato archivio di immagini proibite con bambini coinvolti in scene di sesso, tirava avanti con provvidenze pubbliche la sua esistenza di quasi 50enne senza un lavoro stabile.

 

Quanto nelle scorse settimane gli investigatori della polizia postale di Ancona l’hanno arrestato per detenzione di materiale pedopornografico, aveva da pochi giorni iniziato a svolgere un lavoro di utilità sociale nel comune dei Castelli di Jesi in cui abita. Dal 2008 risultava disoccupato e non è chiaro se, come sussurrano alcune indiscrezioni non confermate che circolano da sabato, fosse un percettore di reddito di cittadinanza o solo occasionalmente ottenesse aiuti. Di sicuro aveva partecipato ad un bando comunale per disoccupati over 30. Ma pochi giorni dopo essersi inserito nel progetto che prevedeva dei lavori per conto del Comune, gli è piovuto il mondo addosso. Nell’appartamento in cui vive da solo sono piombati i cyber-detective della Polizia delle comunicazioni, messi in allerta da ripetute segnalazioni di un organismo internazionale che monitora le frequentazioni di siti a rischio pedofilia. 


Il collezionista
Il musicista avrebbe collezionato per circa vent’anni materiale osceno, accumulando oltre un milione di file catalogati meticolosamente in base a tipologia delle immagini ed età dei soggetti ritratti, apparentemente bambini tra i 6 e 13 anni.
Da quanto è emerso finora dall’indagine (l’arresto è stato già convalidato dal gip) il musicista avrebbe scaricato dal web - e non diffuso ad altri - il materiale pedopornografico. Una depravazione privata, che non avrebbe avuto proiezioni esterne, visto che le indagini finora non hanno fatto emergere molestie o attenzioni particolari nei confronti dei ragazzini a cui il 49enne aveva dato lezioni private. Musicista nella banda cittadina, suonava il basso e la batteria. I compaesani lo descrivono come un tipo taciturno e schivo, segnali di un disagio interiore, ma non immaginavano che dietro quell’aspetto un po’ dimesso si nascondesse una personalità capace di simili depravazioni. Qualcuno, nel piccolo borgo della Vallesina, parla di «traumi infantili mai risolti», di una «tremenda solitudine». 


«Da quando l’hanno arrestato non ho saputo più nulla – dice il sindaco della cittadina che implora riservatezza, anche per non destare ulteriori preoccupazioni nei cittadini – so che vive da solo, non ha una famiglia sua e ha molte difficoltà. Ha avuto disagi di natura psichica anche in passato». Dopo un periodo in carcere il 49enne sarebbe tornato nella sua abitazione agli arresti domiciliari: «Che io sappia adesso è stato scarcerato ed è a casa - continua il sindaco -. Il suo avvocato sta predisponendo un percorso di recupero. Ci tengo a specificare che nulla giustifica quello che ha fatto e, per fortuna, non avrebbe insidiato o fatto del male a nessuno. Il suo comportamento, però, è frutto di un disagio che va curato prima ancora che giudicato».

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Corriere Adriatico