L’Inrca è out, ambulanze a Torrette Al pronto soccorso sette ore di attesa

L’Inrca è out, ambulanze a Torrette Al pronto soccorso sette ore di attesa
ANCONA - L’Inrca è out, perché la recrudescenza dell’influenza colpisce con particolare virulenza gli anziani e il pronto soccorso non riesce più...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - L’Inrca è out, perché la recrudescenza dell’influenza colpisce con particolare virulenza gli anziani e il pronto soccorso non riesce più ad accogliere nuove emergenze. Così Torrette è messa a dura prova, con medici e personale sanitario che non reggono l’urto dell’ondata di pazienti, molti dei quali necessitano di controlli immediati e di ricovero. Risultato: almeno sette ore di attesa per i codici verdi. 


È stata una giornata da incubo quella di ieri: l’allarme rosso è suonato in mattinata quando tutte le ambulanze dirette all’Inrca sono state deviate al pronto soccorso di Torrette. Poi alle 14.20 la comunicazione ufficiale che ha messo in affanno il servizio di Emergenza e alcuni reparti dell’azienda ospedaliera. «Alle 17.30 - spiega il dottor Aldo Salvi, primario del pronto soccorso di Torrette - abbiamo registrato l’ingresso di 125 pazienti, la metà in codice giallo. Un sovraccarico importante in termini numerici e di gravità che inevitabilmente ha allungato i tempi di attesa dei codici verdi, fino a sette ore».

Contemporaneamente si è proceduto a bloccare i ricoveri ordinari, sollecitando i vari reparti a dimettere tutti i pazienti che potevano essere dimessi. «Questo - sottolinea il primario - per liberare più posti letto possibili e renderli disponibili per le urgenze. Abbiamo fatto tutto il possibile per tamponare l’emergenza che non si sa ancora quando potrà rientrare». Una situazione che ha fatto emergere le fragilità e che sono tutte già state evidenziate alla Regione. «C’è una carenza di posti letto - spiega il dottor Salvi - poichè Torrette riceve pazienti non solo dal territorio ma da tutta la regione e per diverse patologie. Ed esistono anche problemi sulle cosiddette dimissioni protette, per la mancanza di strutture adeguate».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico