Jennifer morta nel doppio schianto in moto sulla Corinaldese: patteggia uno dei conducenti

Jennifer morta nel doppio schianto in moto sulla Corinaldese: patteggia uno dei conducenti
ANCONA - Era stata sbalzata dalla sella della sua moto 125 dopo l’impatto con una Alfa Romeo Giulietta, guidata da un 78enne di Senigallia. Poi, il corpo della 35enne...

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ANCONA - Era stata sbalzata dalla sella della sua moto 125 dopo l’impatto con una Alfa Romeo Giulietta, guidata da un 78enne di Senigallia. Poi, il corpo della 35enne Jennifer Fiori, originaria di Sassoferrato, era stato travolto da una Fiat Panda, condotta da una 29enne senigalliese. Per la biker, ex campionessa di ciclismo, non c’era stato nulla da fare.

 

Teatro dell’incidente mortale, avvenuto il pomeriggio del 6 settembre del 2021, era stata la Corinaldese. A poco più di un anno dalla tragedia, è arrivato il primo verdetto: l’anziano alla guida della Giulietta (P. C. le sue iniziali) ha patteggiato sei mesi di reclusione, pena sospesa. L’uomo, difeso dall’avvocato Corrado Canafoglia, era accusato di omicidio stradale. La stessa contestazione è stata rivolta alla conducente della Panda (L. F. le sue iniziali), per cui si procede a parte. 

Le indagini

L’inchiesta, coordinata dal pm Ruggiero Dicuonzo, era stata portata avanti dagli agenti della Polizia Stradale. Il compito, complesso, è stato quello di ricostruire la dinamica del doppio impatto. Stando a quanto emerso, la donna - che per un periodo aveva fatto parte del team della Top Girl Fassa Bortolo, correndo il Giro d’Italia - stava percorrendo la Corinaldese in sella alla sua moto 125, comprata da poco, quando era avvenuto il primo impatto: la Giulietta aveva urtato il mezzo a due ruote uscendo da un passo carraio, nel tentativo di immettersi sulla strada principale. La 35enne era schizzata via dalla moto, rovinando a terra. Nel frattempo, stava provenendo da Corinaldo - direzione opposta a quella della moto - la Fiat Panda: l’utilitaria aveva investito il corpo della donna, per cui non c’era stato nulla da fare. Troppo violente le ferite riportate nel doppio incidente. 


La procura ha fin da subito indagato i due automobilisti. La madre di Jennifer, a bordo della sua auto, il giorno dell’incidente procedeva nella stessa direzione della figlia, a due/tre veicoli di distanza dalla moto Keeway. Pare si fossero salutate pochi minuti prima di mettersi ognuno alla guida del proprio mezzo. All’arrivo del personale sanitario, Jennifer era già morta. Inutili i tentativi, andati avanti per circa mezz’ora, di rianimare quel cuore abituato a sopportare la fatica delle salite e dei chilometri macinati per strada, in sella alla bici. Fin da piccolina, la vittima aveva nutrito la passione per la corsa, poi sfociata nell’amore per la mountain bike. Al momento della tragedia aveva il ruolo di vice direttrice del supermercato Hurrà di Sassoferrato.

 

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Corriere Adriatico