Ferito al porto, i sindacati: «Incidente? Sospettiamo un'aggressione con il caporalato sullo sfondo»

Ferito al porto, i sindacati: «Incidente? Sospettiamo un'aggressione con il caporalato sullo sfondo»
ANCONA - Due ore di sciopero per denunciare i pericoli nella filiera degli appalti e dei subappalti al porto di Ancona. Un nutrito gruppo di lavoratori di Fincantieri si è...

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ANCONA - Due ore di sciopero per denunciare i pericoli nella filiera degli appalti e dei subappalti al porto di Ancona. Un nutrito gruppo di lavoratori di Fincantieri si è ritrovato ieri mattina davanti ai cancelli dell’azienda per partecipare al sit-in promosso da Fiom-Cgil e Uilm-Uil dopo l’incidente che alcuni giorni fa ha coinvolto un dipendente di una ditta appaltatrice. 

Bimbo di un anno e mezzo fa un volo di otto metri dal balcone della mansarda e muore. Indagano i carabinieri del Ris

 

Le ombre 

«Su quello che sembrava un infortunio sul lavoro cominciano ad addensarsi i sospetti di un’aggressione in ambito lavorativo all’interno della stessa ditta – riferisce il segretario generale Fiom Marche, Tiziano Beldomenico -. È improbabile che il ragazzo sia caduto. Era lontano dal blocco dove lavorava, lì non ci sono scale vicine e lui era in una pozza di sangue. Prima di svenire avrebbe detto delle frasi in bengalese, che sono state tradotte con mazzetta-mazzetta, forse lo strumento che lo ha colpito». La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti e la Squadra Mobile indaga. «Sarebbe un fatto gravissimo - riprende Beldomenico - che non ha precedenti. Se episodi di violenza perpetrati da caporali si sono già verificati, mai ciò era accaduto nei cantieri. Chiediamo che politica e istituzioni prendano in mano la situazione, mettendo fine a questo circolo vizioso di sfruttamento e illegalità». Il problema è che la legge prevede che siano i lavoratori a denunciare, ma hanno paura che se lo fanno non troveranno più un impiego. I sindacati hanno ottenuto, a livello nazionale, di effettuare assemblee retribuite all’interno di Fincantieri coi lavoratori delle ditte appaltatrici e di costituire con chi dovesse perdere il lavoro un bacino dove l’azienda può attingere per nuove assunzioni. «Ma non basta – dice Beldomenico -. Per sconfiggere l’illegalità occorre ridurre gli appalti e aumentare i lavoratori assunti da Fincantieri. Abbiamo chiesto di verificare l’effettivo orario di lavoro dei dipendenti delle ditte esterne attraverso gli orologi marcatempo». Quanto alla vittima dell’ultimo incidente, verrà proposto di trovargli una giusta collocazione in Fincantieri, per sottrarlo a ulteriori minacce e violenza.

 

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Corriere Adriatico