Incendio a Portonovo, ora spunta l’ipotesi del dolo: indagini ancora in corso

ANCONA  - Un mozzicone di sigaretta, forse. Ma non è escluso che a scatenare l’incendio di venerdì a Portonovo sia stata la mano dell’uomo, qualcuno...

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ANCONA  - Un mozzicone di sigaretta, forse. Ma non è escluso che a scatenare l’incendio di venerdì a Portonovo sia stata la mano dell’uomo, qualcuno intenzionato a bruciare il canneto sottostante il parapetto del Belvedere per migliorare la visuale del panorama. Un rogo sfuggito di mano, insomma.

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Ma sono solo ipotesi, quelle a cui stanno lavorando i carabinieri forestali della stazione Conero, dal momento che non sono stati raccolti elementi oggettivi né dalle testimonianze sono emerse indicazioni particolari (nelle prossime ore verrà ascoltato anche un operatore della baia). L’unica certezza è che a terra, vicino al cestino dell’immondizia situato nel piazzale del Belvedere, è stato trovato un centinaio di mozziconi di sigaretta e, nel campo andato a fuoco - una porzione di circa 1400 mq - rifiuti di ogni genere: bottiglie di vetro e di plastica, pneumatici, un estintore, perfino la sospensione di un’auto. Ma tracce di innesco non sono emerse. Le condizioni climatiche particolari, con un vento teso da sud, ha favorito l’avanzare delle fiamme che hanno arso anche tre pini. Al cambio di pendenza, però, si sono abbassate, anche per via dell’umidità dell’erba e del terreno. Provvidenziale, poi, è stato l’intervento dei vigili del fuoco che hanno circoscritto il rogo, limitando i danni in una zona non coperta da telecamere di videosorveglianza. 

 

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Corriere Adriatico