Autobus a fuoco, il conducente: «Ho visto il fumo e ho fatto scendere tutti. Poteva finire molto peggio»

ANCONA - Ha agito con prontezza e messo al sicuro i sei passeggeri che viaggiavano a bordo dell’autobus che giovedì 25 novembre ha preso fuoco all’Aspio poco...

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ANCONA - Ha agito con prontezza e messo al sicuro i sei passeggeri che viaggiavano a bordo dell’autobus che giovedì 25 novembre ha preso fuoco all’Aspio poco dopo le 14,30. Per fortuna nessuno è rimasto coinvolto o ferito ma le conseguenze potevano essere ben peggiori se l’autista Andrea Fichera, 45 anni, non si fosse accorto al volo che qualcosa non andava. 

 

In pochi minuti

«Tutto si è svolto in pochi minuti - racconta l’autista - all’improvviso si è bloccato il servosterzo e l’autobus si è spento. Ho cercato di accostarmi il più possibile al guardrail. Sono uscito a controllare la parte posteriore e, nel frattempo, ho avvisato la centrale che il mezzo non ripartiva più. Ho visto che c’era una perdita, del vapore acqueo che usciva. Lì per lì ho pensato alla rottura di un manicotto. Mai avrei pensato ad una conseguenza simile. Per sicurezza sono risalito a bordo e ho fatto scendere immediatamente tutti i passeggeri. Nel frattempo è arrivato un altro collega che li ha caricati su un altro autobus. Quando poi ho visto del fumo nero ho immediatamente preso l’estintore ma, purtroppo, era già tardi e mi sono allontanato».
Adesso dell’autobus della linea N che percorre la tratta Osimo-Ancona resta poco più che la carcassa mentre, sulle cause dell’incidente, nei prossimi giorni verranno svolti ulteriori accertamenti da parte dell’azienda di trasporto pubblico locale.
Prosegue il conducente: «Non mi è mai capitato niente di simile in 8 anni di lavoro come autista e spero che non ricapiti più. Sapevo cosa fare in quel momento e sono stato lucido. La prima cosa che ho pensato è stata quella di mettere in sicurezza gli utenti. Ho cercato di stare tranquillo e di trasmettere la stessa sensazione anche ai passeggeri. C’erano sei persone a bordo in quel momento ma non erano spaventate. Evidentemente ho trasmesso loro la calma necessaria per affrontare la situazione».
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Conerobus, Muzio Papaveri che ha commentato orgoglioso: «Tutti i nostri autisti sanno quello che fare in questi casi. Noi diamo le informazioni e cerchiamo di renderli consapevoli, edotti e pronti in queste circostanze. È una bella controprova vedere che il nostro autista ha saputo muoversi benissimo. Mettere in salvo prima i passeggeri era prioritario». 

La formazione

A ribadire l’importanza di una corretta formazione anche il coordinatore dei servizi formativi per la Conerobus di Ancona, Andrea Gonnella: «I fatti di giovedì confermano che questa è la strada giusta da seguire per formare adeguatamente il nostro personale. Aver trovato un collaboratore pronto in una situazione d’emergenza del genere è assolutamente positivo. Puntiamo moltissimo su sicurezza e prevenzione dei rischi come anche sulla formazione delle nostre risorse umane».

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Corriere Adriatico