ANCONA - «Padre Pio mi ha miracolata. No, non mi ha parlato, mi ha solo guardato ma è mi è bastato». Ilaria Masi si commuove ancora oggi al solo ricordo...
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«Dovevo sostituire la valvola cuore-polmone, già un primo intervento lo avevo fatto a sei mesi con il professor Marcelletti. Nel frattempo, però, ero cresciuta e allora dovevo sottopormi ad un secondo intervento», racconta con l’emozione che le sale alla gola. Ilaria, però, proprio la notte prima dell’operazione, ha visto Padre pio. «Non mi ha detto nulla ma, in quel momento, ho capito che dovevo fare e l’ho fatto». Ilaria, oggi, corre, non ha il fiatone, conduce una vita come tutti gli altri. E ha ripreso a sognare. «Mi piacerebbe fare l’hostess di volo, ho sempre avuto la passione degli aerei». Sogna, Ilaria, e intanto si gode ogni minuto della sua giornata e «mi basta aprire gli occhi, il mattino, e vedere il sole che sorge».
Vita difficile, quella di Ilaria, un calvario iniziato a soli sei mesi quando, appena spuntati due dentini, le sopraggiunge uno scompenso cardiaco. «Subito, la corsa in ospedale, al Salesi dove pensavano avessi una polmonite», rammenta. A quel punto, la madre telefona a Roma, al professor Marcelletti che l’ha poi operata: le avevano diagnosticato la Tetralogia di Fallot, una malformazione congenita che richiedeva la sostituzione della valvola cuore-polmone. Intervento che è portato avanti dallo stesso Marcelletti.
«Dopo l’operazione, ho ripreso la mia vita – racconta Ilaria - , i vari controlli e quindi, nel 2002 mi sono dovuta di nuovo operare». Questa, però, è stata l’ultima operazione dalla quale, tra l’altro, a differenza di altri casi, lei non ha avuto conseguenze. «Oggi sto benissimo, la valvola doveva durare 12 anni, ne sono passati 16». A Palermo, dove si opera per la seconda volta, Ilaria è stata seguita sempre da Marcelletti. «Sono contenta di come sia andata ma senza quella visione di Padre Pio, nulla sarebbe accaduto. Allora, avevo la certezza che se mi fossi operata sarei morta ma ero anche consapevole che dovevo fare qualcosa perché non potevo e non volevo lasciare tutto così».
Ora Ilaria ha deciso di aiutare anche quanti hanno bisogno di un messaggio di speranza e ha avviato una collaborazione con Ivan Cottini, ex fotomodello con una forma grave di sclelori multipla che ha accompagnato dal presidente della Repubblica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico