ANCONA Il cuore fatto a pezzi da una delusione d’amore. Le inquietudini di un’età in cui ogni ostacolo può diventare un baratro. La fragilità di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione di Torrette dopo un volo di quasi 10 metri dal ponte del Pincio. È in coma, i medici stanno facendo di tutto per salvarla, ma le sue condizioni sono gravissime per il forte trauma cranico e una profonda emorragia cerebrale dovuti al violento impatto frontale con l’asfalto. Sono le 13 quando la ragazza (L.R.), 19 anni compiuti da poco e fresca di diploma di maturità conseguito in un liceo cittadino, esce di casa a piedi. Zainetto in spalla, s’incammina verso via Circonvallazione. Fuori splende il sole, fa meno freddo di altri giorni, ma gelidi sono i suoi propositi, anche se il cuore è trepidante, spezzato in due - confermeranno gli investigatori - da una delusione sentimentale. In quei momenti il mondo è un nemico ed è facile sprofondare nell’abisso del dolore.
Straziata ma abbastanza lucida per lasciare il cappotto e lo zaino sul ciglio della strada, è salita sul parapetto del ponte che sovrasta via XXV Aprile e si è lanciata di sotto. Un grido disperato ha accompagnato il suo tuffo nel vuoto. Era ancora cosciente quando i soccorritori del 118 sono arrivati, ma non riusciva a respirare da sola e le sue condizioni sono drasticamente peggiorate nel giro di pochi minuti a causa delle gravissime fratture riportate, soprattutto alla testa, ma anche al bacino e alla schiena.
È stata intubata dal medico rianimatore e spinalizzata, prima della corsa fulminea all’ospedale, caricata da un’ambulanza della Croce Rossa. Sul posto anche un mezzo della Blu Pubblica Assistenza, oltre all’automedica di Torrette e ai carabinieri. A pochi metri, infatti, c’è la caserma del Comando regionale dell’Arma. Prima del drammatico gesto, la 19enne ha inviato un sms a un amico per annunciare la sua volontà. Ha riposto il cellulare nella borsa, adagiata insieme al cappotto a margine della strada, quindi si è lasciata cadere di sotto.
Il primo a lanciare l’allarme è stato un medico che è passato con la sua auto sotto il ponte del Pincio e ha notato la ragazza a terra, in un lago di sangue. Poco dopo è sopraggiunta la mamma della 19enne, avvisata dal ragazzo a cui la figlia aveva inviato il messaggio: quando è arrivata e l’ha vista di sotto, è scoppiata in lacrime, gridando il suo nome. La donna, poi raggiunta dalla seconda figlia più grande, è stata sorretta e allontanata da alcuni carabinieri in borghese. Sul posto, anche i colleghi della stazione di via Piave con il comandante Giuseppe Campagna che indaga sulle ragioni del tentato suicidio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico