ANCONA - Nel 2013, quando era uno studente di Ingegneria alla Univpm, aveva ricevuto a casa la visita degli agenti della Polposta. Il suo pc era stato sequestrato e...
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Tre i capi d’accusa contestati: prostituzione minorile, pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. È solo per quest’ultimo reato che alla fine si è proceduto in aula, davanti al gup Paola Moscaroli. Per l’abruzzese, che dopo la laurea si è trasferito a Torino per lavoro, ieri mattina non è arrivata una condanna, bensì l’accoglimento della richiesta di messa alla prova inoltrata dal difensore Italo Appignani.
Il 26enne per sei mesi dovrà prestare servizio alla Protezione civile di Torino per estinguere il reato. Se tutto il percorso verrà completato in maniera idonea, il giudice decreterà se prosciogliere il ragazzo o meno. Nella decisione devono aver influito vari fattori. L’ingegnere ha sempre sostenuto di non aver mai scaricato foto di stampo pedopornografico. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico