ANCONA - La vigilia si mangia il pesce, ma a qualche pescatore anconetano è scappata la mano con le vongole per i calssici spaghetti: la Finanza di Ancona e la Capitaneria ne hanno sequestrato 7,5 tonnellate, pescate in eccesso, comminando multe per più 40mila euro.

Macerata, il mondo della cultura in lutto: si è spento a 59 anni l'editore e filosofo Gino Giometti

I militari della Capitaneria di porto di Ancona e i finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona hanno accertato che alcune barche da pesca professionali detenevano prodotto ittico appartenente alla specie della “vongola” oltre il limite giornaliero consentito per la pesca di tale specie ed in assenza di qualsivoglia documentazione per l’immissione in commercio attestante la provenienza del pescato e che due società detenevano prodotto ittico destinato alla immissione in commercio in assenza di documentazione commerciale comprovante la tracciabilità dello stesso.

Fano, strappano le collanine dal collo degli anziani: un arrestato e 2 denunciati per almeno 5 colpi. Tra le vittime anche un turista

Grazie alla sinergica attività di Guardia Costiera e Guardia di Finanza, si procedeva al sequestro di circa 7500 chilogrammi di prodotto ittico, dei quali circa 600 venivano rinvenuti abbandonati in banchina del porto e venivano contestate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo pari a € 40.500. Successivamente, il prodotto ittico rinvenuto, privo delle obbligatorie indicazioni relative all’etichettatura, tracciabilità e rintracciabilità, nonché delle informazioni previste dalla normativa vigente in materia di tutela del commercio al dettaglio veniva interamente rigettato in mare in quanto ancora in stato vitale.