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ANCONA Un avanzo di 12,6 milioni, la cui metà è stata garantita dal risarcimento ottenuto per il maxi incendio che la notte tra il 15 e il 16 settembre 2020 aveva devastato l’ex Tubimar. L’acconto assicurativo garantito all’Authority ammonta a 6 milioni di euro.
I numeri
Il dato è compreso nel bilancio consuntivo 2023 dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, su cui ha espresso parere positivo il Collegio dei Revisori dei conti e l’Organismo di partenariato della risorsa mare.
Per quanto riguarda il bilancio, le entrate in conto capitale ammontano a 44,9 milioni, in prevalenza fondi statali per le infrastrutture portuali e del Pnrr per la realizzazione del programma di opere nei porti Adsp. Le uscite correnti, pari a 11,7 milioni, sono state inferiori alle previsioni. L’avanzo di amministrazione ammonta a 289.705.471,16 euro, di cui 444.264,59 euro è quello disponibile. Lo scorso anno l’ente ha incrementato le entrate, dovute a canoni demaniali, proventi dalle autorizzazioni per operazioni e servizi portuali e per i traffici passeggeri, tasse portuali e di ancoraggio. «Esprimo soddisfazione per i risultati di quello che possiamo considerare un bilancio virtuoso - ha commentato il presidente Vincenzo Garofalo -. Un risultato raggiunto grazie al lavoro condiviso da tutta la struttura Adsp. Una gestione attenta che ci spinge ad avere fiducia anche per quanto riguarda l’impegno che dobbiamo avere nella realizzazione degli investimenti programmati nelle infrastrutture per tutto il sistema portuale».Il Comitato di gestione Adsp ha anche adottato l’adeguamento tecnico funzionale all’attuale Piano regolatore portuale per l’allungamento della banchina “ex materiali ferrosi” dello stabilimento Fincantieri. L’intervento consentirà di portare la banchina da 110 a 260 metri di lunghezza così da avere un fronte di accosto adatto alla necessità di costruire navi di grosse dimensioni.
Il progetto
La realizzazione dell’allungamento prevede anche la costruzione di un terrapieno dove verranno prolungate le attuali vie di corsa delle gru e installati nuovi impianti e arredi di ormeggio. L’intervento si muove di pari passo con il progetto del raddoppio del bacino della Fincantieri (80 milioni di investimento tra fondi pubblici e privati), che prevedere il prolungamento del bacino di carenaggio da 240 a 300 metri. «È un intervento - le parole di Garofalo - a garanzia dell’operatività del cantiere dorico, che rappresenta un atto di fiducia nelle possibilità di crescita dello stabilimento e di tutta l’infrastruttura portuale.
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Corriere Adriatico